Per migliorare l’esperienza di navigazione delle pagine e la fruizione dei servizi online, questo sito utilizza cookie tecnici e analitici.
Questo sito permette inoltre l’utilizzo di cookie di terze parti per funzionalità quali la condivisione e la visualizzazione sui social media.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando su collegamenti nella pagina acconsenti all’uso di questi cookie.
Per informazioni sui cookie e su come eventualmente disabilitarli, leggi la Cookie policy dei siti del Consiglio regionale della Toscana.
Home » Grandi eventi » Festa della Toscana » Edizioni precedenti » 2002 - ''Io sono il pianeta'' Indietro
Iniziative

Normativa

Proemio e art. LI 'Abolizione della pena di morte'
Legge regionale 26/2015 "Istituzione della Festa della Toscana" abrogata con legge regionale 46/2015

Immagine intera


Io sono il pianeta

I diritti umani sono il linguaggio comune dell’ umanità, i segni dell’ avanzamento della democrazia, le fondamenta sulle quali costruire il nostro futuro.
Nella pur breve storia della Festa della Toscana, questa sensibilità in tema di diritti umani ha segnato le nostre iniziative: da quella contro la pena di morte come violazione di un diritto fondamentale e inalienabile dell’ uomo, il diritto alla vita, a quella riaffermazione della ‘’libertà delle idee’’ come motore fondamentale del progresso civile.
Di questa visione positiva e propulsiva del mondo dei diritti fa parte il tema scelto per la Festa della Toscana 2002: la difesa e la tutela dei diritti delle donne, simbolo di uno degli obiettivi della stessa Carta dell’ Onu fin dal suo Preambolo, nel quale si ribadisce come l’ eguaglianza dei diritti delle donne sia un principio fondamentale delle Nazioni Unite; un valore universale cui ogni Stato deve dare certezza, richiamato anche nella Convenzione sulla ‘’eliminazione di tutte le forme di discriminazione delle donne’’ adottata dall’ Assemblea generale dell’ Onu.
In tempi così drammatici, con il terrorismo che insanguina il mondo e la pace relegata negli angoli più bui delle coscienze, le donne stanno pagando un tributo di sofferenze che rende sacrosanta, ancorché più aspra e decisa, la nostra volontà di mettere al centro della Festa della Toscana la difesa e la riaffermazione dei loro diritti.
La violenza sulle donne, la negazione della loro libertà di scelta, la soppressione della loro autonomia fisica, rappresentano spesso il cuore dei fondamentalismi, quello che li accomuna e li rende sordi ad ogni confronto, quasi che il potere e il controllo sulle donne sia la base della loro stessa capacità di consolidarsi e diffondersi nel mondo.
Due volti possono rappresentare l’ emblema della terza edizione della Festa della Toscana: quelli di Safiya e Amina, condannate alla lapidazione per aver concepito un figlio al di fuori del matrimonio. Per loro tutta la Toscana si è mobilitata. Safiya è stata graziata; per Amina ci sono buone speranze. La loro storia è esemplare per parlarci di quella che è ancora la condizione femminile in tante parti del mondo.
Dedicare la Festa della Toscana alle donne significa anche assumerci una responsabilità individuale e collettiva sui diritti umani, testimoniando la volontà di rafforzare il nostro lavoro per farli rispettare e per promuovere progetti mirati a rendere concrete le pari opportunità fra i sessi.

Claudio Martini
Presidente della Regione Toscana

Riccardo Nencini
Presidente del Consiglio regionale della Toscana