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COMUNICATO STAMPA  n. 0832

 
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Cava Fornace, Baccelli: lavoriamo per rispettare indirizzo politico

Audizione dell’assessore all’Ambiente Federica Fratoni. Il presidente della commissione Ambiente: “C’è una evidente discrasia tra quanto richiesto dal Consiglio e i paletti tecnici che ci sono stati rappresentati”. Il progetto risulta autorizzato e sottoposto a Via fino all’ultima fase

 

di Federica Cioni, 25 luglio 2018

 

“Continueremo a lavorare perché l’indirizzo già espresso dal Consiglio sia rispettato. Certo è che il quadro rappresentato non è di facile soluzione e, lo dico chiaramente, contraddice la nostra volontà politica”. È chiaro il presidente della commissione Ambiente Stefano Baccelli (Pd) che sulla discarica di Cava Fornace, ex cava Viti a cavallo tra i Comuni di Montignoso (Ms) e Pietrasanta (Lu), conferma impegni presi nel corso dell’audizione svolta lo scorso 11 luglio con il sindaco di Forte dei Marmi, Bruno Murzi, e con i comitati favorevoli alla chiusura del sito.
 
L’incontro di oggi, mercoledì 25 luglio, con l’assessore all’Ambiente Federica Fratoni, è servito a fotografare lo stato dell’arte e mettere in luce “paletti tecnici” sui quali il presidente assicura il personale impegno. Se una mozione per la “celere chiusura della discarica” è stata approvata all’unanimità nel dicembre scorso, un’altra è già stata depositata e “sarà iscritta all’ordine del giorno della prossima seduta di Consiglio (martedì 31 luglio, mercoledì 1 agosto). Il testo, di cui Baccelli risulta tra i firmatari, sarà rivisto e modificato. “Rispetto al quadro autorizzatorio la situazione appare tecnicamente difficile” dichiara il presidente che conferma la volontà di dare “esito positivo” ad indirizzi politici espressi e “nonostante i paletti tecnici che ci sono stati rappresentati”.
 
Paletti che se da un lato confermano quanto già dichiarato dall’assessore lo scorso 26 giugno in aula, e ribadiscono “diritti acquisiti” difficilmente aggirabili, dall’altro aggiornano lo stato dell’arte della discarica e le tre fasi di coltivazione. Il progetto, dichiara l’assessore, risulta “tutto autorizzato e sottoposto a Via” (Valutazione d’impatto ambientale) fino all’ultimo step, la cosiddetta fase tre che consente il riempimento del sito fino alla quota massima consentita (+98 metri sul livello del mare).

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