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COMUNICATO STAMPA  n. 1208

 
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Economia: mozione di solidarietà ai lavoratori e lavoratrici della Farmigea

L’Aula di palazzo del Pegaso ha approvato all’unanimità l’atto a firma dei consiglieri del Pd Alessandra Nardini, Andrea Pieroni, Gianni Anselmi, e di Serena Spinelli, Art.1 – Mdp

 

di Paola Scuffi, 7 novembre 2018

 

Sit-in dei lavoratoriUnanimità in Aula “per esprimere solidarietà ai lavoratori e alle lavoratrici interessati dalle procedure di licenziamento” e per impegnare la Giunta regionale “ad attivare immediatamente, qualora venga richiesto dai sindacati, un tavolo di crisi aziendale a livello regionale, con tutti i soggetti interessati a partire dall’azienda Farmigea Spa, per comprendere quali siano le reali intenzioni in merito all’annuncio di licenziare 61 dipendenti e mettere in atto ogni azione utile, per tutelare i livelli occupazionali coinvolti”.
 
Questa l’impegnativa della mozione - a firma dei consiglieri del Pd Alessandra Nardini, Andrea Pieroni, Gianni Anselmi, e di Serena Spinelli, Art. 1 – Mdp – che richiama l’attenzione sulla Farmigea, azienda farmaceutica italiana che si occupa di ricerca, produzione e distribuzione di prodotti per l’oftalmologia. Nata nel 1946 da un piccolo opificio di cosmetici, la Farmigea ha sede nella zona artigianale “Ospedaletto” di Pisa e, a oggi, “è presente in numerosi Paesi con prodotti per la cura degli occhi, di riconosciuta sicurezza e qualità”, si legge nell’atto.
 
L’annuncio dei giorni scorsi alle organizzazioni sindacali e la conseguente apertura della procedura di licenziamento nei confronti di 61 dipendenti: 50 informatori scientifici e 11 interni nella sede di Pisa, secondo le rappresentanze dei lavoratori, “non risulterebbe frutto della crisi dell’azienda, ma risponderebbe alla decisione di esternalizzare il settore commerciale e, quindi, di operare risparmi sul fronte dei costi per il personale”; per le organizzazioni sindacali, “questa scelta potrebbe avere ricadute negative anche sugli altri 100 dipendenti dell’azienda, rischiando di diventare schiava del distributore”. Da qui la richiesta alla Regione di attivarsi e di scongiurare la crisi occupazionale.
 

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