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Il capogruppo Fi Maurizio Marchetti: "Rapporto interessante ma altrettanto preoccupante"


Il capogruppo Tpt Monica Pecori: "78 clan mafiosi in Toscana. Dato allarmante"


La capogruppo Art.1/Mdp Serena Spinelli: "Fotografia fatta su basi scientifiche, straordinario strumento per la politica"

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COMUNICATO STAMPA  n. 1138

 
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Mafie in Toscana: il dibattitosulla comunicazione dell’assessore regionale Vittorio Bugli (2)

Gli interventi dei consiglieri Maurizio Marchetti (Forza Italia), Monica Pecori (Gruppo Misto-Tpt), Serena Spinelli (Art.1 –Mdp), Marco Casucci (Lega) e la replica dell’assessore Bugli

 

di Paola Scuffi, 23 ottobre 2018

 

“Rapporto interessante, che dà un quadro di tutte le sfaccettature legate alla criminalità, ma soprattutto preoccupante, con le organizzazioni mafiose che nella nostra Regione, in quattro anni, sono passate da 34 a 78”. Così ha esordito Maurizio Marchetti (Forza Italia), che ha parlato della situazione pratese, dell’attacco alle attività commerciali lungo la costa, di unanimità nei commenti di una situazione allarmante, di un osservatorio sulla legalità che non ha prodotto niente, della necessità di intervenire in materia di appalti e nei mercati immobiliari. “Non possiamo rispondere alla crescente criminalità con commenti e considerazioni critiche –ha concluso –vorrei capire quali sono le proposte concrete che partono da questa Aula”.
 
Anche per Monica Pecori (Gruppo misto-Toscana per tutti), che ha ringraziato l’assessore regionale Vittorio Bugli per la comunicazione, “occorre passare dalle osservazioni alle azioni”e visto che “non ci sono aree completamente immuni da mafia e corruzione, occorre prepararci al peggio e quindi intervenire su più fronti”: dagli appalti al riciclaggio, con necessità di maggiore tracciabilità, dalle attività legate ai rifiuti a quelle dove pubblico e privato “vanno a braccetto”, dalle iniziative nelle scuole agli strumenti di tutela pubblica.
 
Per Serena Spinelli (Articolo 1-Movimento democratico e progressista) “è dovere del Consiglio riflettere e elaborare proposte: i dati servono alla politica per intervenire”. “Quando legiferiamo facciamo vera semplificazione, cerchiamo di essere trasparenti, nel rispetto dei cittadini, mettiamo in atto una serie di meccanismi culturali a partire dai bambini, in modo da evitare che tanti fenomeni di corruzione smettano di far parte del nostro agire”. Solo un esempio: nella nostra regione, dato superiore alla media nazionale (8,3 per cento), i cittadini confermano di aver chiesto raccomandazioni (9,6 per cento). La consigliera ha concluso il proprio intervento accennando alla necessità di intervenire sul sistema del gioco d’azzardo, quale strumento di movimenti criminali e non solo, e invitando tutti i consiglieri a svolgere il proprio ruolo.  
 
Marco Casucci(Lega), dopo aver apprezzato la partecipazione al dibattito sul tema della sicurezza e delle infiltrazioni mafiose nella nostra regione, ha parlato di “foto importante per analisi e azione politica”. “Per combattere la mafia e la criminalità organizzata deve esserci un maggiore coinvolgimento delle istituzioni –ha sottolineato –Regione, Stato ed Enti locali devono impegnarsi in modo sinergico”.
 
L’assessore Vittorio Bugli, nella replica, definendo quella di oggi “una discussione sul rapporto dedicato alla criminalità organizzata e corruzione”, ha invitato a un lavoro di approfondimento per vedere cosa si può fare nel concreto.
 
L’assessore ha infine ricordato che la Toscana è una delle poche regioni ad avere gli appalti tutti digitalizzati e ad andare in questa analoga direzione anche sul rilascio delle autorizzazioni ambientali.

Responsabilità di contenuti, immagini e aggiornamenti a cura dell'Ufficio Stampa del Consiglio regionale della Toscana