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COMUNICATO STAMPA  n. 0079

 
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Ente terre regionali: terreni incolti, si va verso revisione normativa

Illustrata in commissione Sviluppo economico e rurale la nota informativa sulle attività dell'Ente regionale. Solo 8 Comuni hanno effettuato il censimento. Il direttore Del Re: "Anche l'assessore Remaschi consapevole della necessità di revisione normativa". La Banca della terra ha finora emesso 54 bandi per 72 lotti, 46 già assegnati

 

24 gennaio 2017

 

Firenze – Banca della terra, gestione del patrimonio agricolo regionale, contenimento dei costi. Questi i tre filoni delle attività di Ente Terre regionali toscane presi in esame oggi dalla seconda commissione, sviluppo economico e rurale, presieduta da Gianni Anselmi (Pd). Nella seduta di questa mattina è stata illustrata la nota informativa sulle attività dell'Ente, a quattro anni dall'approvazione della legge regionale. La banca della terra nasce come strumento per favorire l'accesso dell'imprenditoria privata e dei giovani agricoltori ai terreni agricoli e forestali. Attualmente, l'Ente terre regionali ha emesso 54 bandi per 72 lotti di terreno, dei quali 46 già assegnati, per un totale di 3mila 480 ettari, e 6 in fase di assegnazione, come ha spiegato il direttore Claudio Del Re, "con implementi notevoli, dopo qualche difficoltà iniziale nel 2014". La criticità riguarda il censimento dei terreni incolti: attraverso una convenzione con Anci e Upi, l'Ente ha provveduto ad una attività istruttoria che ha riguardato circa il 50 per cento dei terreni ritenuti in possibile stato di abbandono e interessa circa la metà degli oltre 270 Comuni toscani. La legge affida ai Comuni il censimento, che avrebbe consentito di inserire i terreni abbandonati nella Banca della terra, ma i Comuni che hanno risposto sono soltanto otto. Per quanto riguarda la gestione del patrimonio agricolo regionale "c'è stata una importante attività di adeguamento, sono stati approvati molti piani operativi e si è registrato un significativo aumento degli introiti derivanti dalle concessioni", è stato spiegato nel corso dell'illustrazione. Notizie incoraggianti dal progetto 'Centomila orti in Toscana': conclusa la sperimentazione in sei Comuni pilota, la fase successiva ha visto l'estensione del progetto ai 77 Comuni che avevano manifestato il loro interesse. Quanto alla riduzione dei costi, si registra una riduzione generalizzata negli ultimi anni: dal 16 per cento sul costo del personale, a oltre il 50 per cento in molti casi, fino all'80 per cento per i canoni di locazione. Nella scorsa seduta, la commissione aveva approvato il bilancio di esercizio 2015 di Ente Terre regionali toscane, che si è chiuso con un bilancio attivo di 99mila euro. Nel corso della seduta di oggi, il direttore Del Re ha risposto alle domande e alle osservazioni dei consiglieri, la vicepresidente Irene Galletti (M5s) e Marco Niccolai (Pd). "La maggiore criticità rimane quella dei terreni incolti", ha spiegato Del Re. "La legge dà il compito di fare il censimento ai Comuni, il potere sostitutivo è assegnato alle Province, che però in questa fase hanno avuto altre vicende. Ci siamo posti la questione di ripensare il progetto, lo stesso assessore regionale Remaschi è consapevole della necessità di una revisione normativa. Serve un approccio diverso". Il presidente Anselmi ha invitato l'Ente a mantenere il confronto aperto con la commissione, sulla banca della terra e sul censimento dei terreni, "per facilitare e convenire con la Giunta il percorso consiliare di revisione delle normative, anche alla luce dell'approfondito lavoro svolto". (s.bar)

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