Per migliorare l’esperienza di navigazione delle pagine e la fruizione dei servizi online, questo sito utilizza cookie tecnici e analitici.
Questo sito permette inoltre l’utilizzo di cookie di terze parti per funzionalità quali la condivisione e la visualizzazione sui social media.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando su collegamenti nella pagina acconsenti all’uso di questi cookie.
Per informazioni sui cookie e su come eventualmente disabilitarli, leggi la Cookie policy dei siti del Consiglio regionale della Toscana.
» Ufficio stampa » Comunicati » Comunicato Indietro

COMUNICATO STAMPA  n. 1420

 
dal   
  al     
 

Autodromo Mugello: Baccelli, coniugare impresa e residenti

Il presidente della commissione Ambiente interviene a conclusione delle audizioni con rappresentanti del Comitato ‘Il suono del Mugello’ e operatori del territorio. “La proposta di legge all’esame non è panacea di tutti i mali e sarà approfondita. Dovranno seguire interventi quali mitigazione, monitoraggi, verifiche e regole di gestione”. Sul testo della Giunta già depositati emendamenti firmati anche dal capogruppo Pd Leonardo Marras e dalla consigliera del territorio Fiammetta Capirossi. Il vicepresidente Giacomo Giannarelli (M5S): “Recepire al massimo la normativa nazionale”

 

di Ufficio Stampa, 26 novembre 2019

 

Autodromo del Mugello: il ‘nodo rumore’ arriva sul tavolo della commissione Ambiente del Consiglio regionale, guidata da Stefano Baccelli (Pd), in occasione della discussione sulla proposta di legge che introduce una disciplina specifica per il circuito e subito si pensa ad approfondimenti e modifiche. Soprattutto dopo aver ascoltato categorie economiche del territorio e Comitato ‘Il suono del Mugello’, su fronti opposti, ai quali Baccelli risponde chiaro: “La normativa non può essere panacea di tutti i mali. Serviranno interventi diretti sul territorio per coniugare imprese e residenti. Il punto di equilibrio va trovato perché le ricadute economiche, occupazionali e d’immagine sono evidenti e riconosciute da tutti”. Il presidente parla a conclusione della seduta di oggi, martedì 26 novembre, e identifica come interventi da fare fuori dal contesto della legge “opere di mitigazione dell’inquinamento acustico, monitoraggi puntuali, verifiche, regole di gestione del circuito”.
 
La “messa in sicurezza dei cittadini, la tutela della salute pubblica sono prerogative indiscutibili” continua il presidente rispondendo ai rappresentati del Comitato che lamentano, tra l’altro, la mancanza di darti certi, o comunque “parziali e di dubbia valenza”, rispetto all’inquinamento acustico.  Di certo c’è che il Comune di Scarperia e San Piero “non ha ricevuto alcuna condanna per aver adottato atti che potessero in qualche modo compromettere la qualità ambientale e quindi di vita dei cittadini”. Lo riferisce il sindaco, Federico Ignesti, che cita i “numerosi ricorsi fatti in dieci anni contro l’amministrazione, tutti caduti nel vuoto” e respinge al mittente le accuse, formulate dai rappresentati del Comitato, di “scarsa trasparenza”.
 
 
Ignesti parla delle azioni portate avanti nell’interesse del territorio, residenti e categorie economiche, e chiarisce come l’iniziativa, nel tempo, si sia fatta “più stringente: “abbiamo ridotto le giornate in deroga da 305 a 260, rivisto l’orario di utilizzo del circuito dalle 9 alle 18.30, salvo eventi di particolare rilievo che necessitano di tempi diversi, previsto una fascia oraria sui test e limitato il numero massimo dei veicoli in pista, 60 auto e 80 moto”. Il primo cittadino cita anche la “formazione al personale” interno all’autodromo per verificare che immissioni ed emissioni rientrino nel limite previsto per le gare sportive, anche durante le attività amatoriali e chiarisce: “non ci risulta alcun inquinamento ambientale ma abbiamo comunque chiesto al gestore l’installazione di barriere arboree”. “Il Comune deve bilanciare e tenere insieme i diversi interessi” dichiara ancora e sulla proposta di legge anticipa “apprezzamento: potrebbe sbloccare il lavoro immane, oggi in capo all’amministrazione”.
 
Il testo, infatti e almeno nella sua prima stesura all’esame della commissione, prevederebbe il passaggio della competenza del circuito, di proprietà di un ramo di azienda della Ferrari, alla Regione. Il rischio di “allontanamento dal territorio” e “l’estensione della durata delle autorizzazioni in deroga a un periodo di cinque anni” – dal 2001 al 2017 il Comune di Scarperia ha autorizzato 305 giornate l’anno in deroga – preoccupa i rappresentanti del Comitato, che chiedono il rispetto di “diritti fondamentali costituzionalmente previsti”.
 
Sebbene non contrari all’esistenza dell’autodromo, la distanza tra cittadini e categorie economiche è netta – in audizione sono intervenuti singoli operatori Confesercenti, Confcommercio, associazioni di imprese, commercialisti – e sul punto il vicepresidente della commissione, Giacomo Giannarelli (M5S), ribadisce la necessità di “risolvere il conflitto. L’autodromo è strategico per il Mugello ma i cittadini non devono restare indietro” e propone il “recepimento massimo della normativa nazionale” e di sostenere l’amministrazione comunale attraverso l’intervento di Arpat, organo terzo “fino a prova contraria”, per il monitoraggio. Sul disegno di legge è altrettanto chiaro: “Potrebbe aumentare la conflittualità” e anticipa emendamenti mentre per il capogruppo di Fratelli d’Italia, Paolo Marcheschi, “non è lo strumento adatto per risolvere il problema”. Tommaso Fattori, capogruppo Sì-Toscana a sinistra, nutre invece dubbi sulla “strategicità pubblica” del circuito nato nel 1974 e citando il Comitato dichiara: “Non può essere considerato alla stregua di un’opera di interesse come ad esempio un aeroporto”.

Responsabilità di contenuti, immagini e aggiornamenti a cura dell'Ufficio Stampa del Consiglio regionale della Toscana