COMUNICATO STAMPA n. 1426
Consiglio: al via il restauro di sala Affreschi
Presentato questa mattina il progetto dei lavori, che saranno svolti e interamente pagati dall’Istituto per l’arte e il restauro Palazzo Spinelli. Eugenio Giani: “Grazie allo sponsor sarà portata a nuova vita una delle stanze più belle di palazzo del Pegaso”
di Ufficio Stampa, 21 dicembre 2018
E’ stato presentato questa mattina, 21 dicembre, a palazzo del Pegaso il progetto che prevede il restauro completo di
sala Affreschi, una delle stanze dell’edificio che ospita il Consiglio regionale.
Come ha spiegato
Annalisa Arrigo, architetto dell’amministrazione regionale, l’intero intervento, progettazione ed esecuzione, costerà 135 mila euro. Ma a pagarli non sarà il Consiglio, bensì lo sponsor:
l’Istituto per l’arte e il restauro Palazzo Spinelli, che si occuperà sia della fase progettuale che dei lavori, accollandosi tutte le spese. “Vogliamo ringraziare l’istituto che ha accettato di farci da sponsor – ha commentato il presidente del Consiglio regionale della Toscana
Eugenio Giani –; un istituto che, con l’Opificio delle pietre dure, rappresenta a Firenze uno dei pilastri nella formazione dei restauratori a livello internazionale. Così una delle sale più belle di palazzo del Pegaso potrà essere ammirata nuovamente in tutto il suo originale splendore”.
Emanuele Amodei, presidente dell’istituto Palazzo Spinelli, e il presidente onorario
Franco Sottani hanno spiegato che il restauro dovrebbe essere completato entro il 2019. Sarà anche attivo un portale su cui poter controllare in tempo reale l’andamento dei lavori.
Il progetto di restauro riguarderà tutte le superfici decorate della sala posta al secondo piano di palazzo del Pegaso: gli affreschi sulle pareti, le porte lignee presenti sulle pareti con le cornici in finto marmo, le imbotti delle finestre, il soffitto a cassettoni.
La sala fu affrescata con episodi tratti dalla
Gerusalemme liberata durante gli anni di proprietà di Niccolò Panciatichi, attorno al 1770. Il non elevato livello delle pitture fa ritenere agli esperti che l’autore debba essere stato lo stesso Niccolò, pittore dilettante e collezionista d’arte.
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