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COMUNICATO STAMPA  n. 0796

 
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Rischio idraulico: Toscana rafforza prevenzione e sicurezza

Il presidente della commissione Ambiente illustra la proposta di legge e ne rivendica le “incredibili opportunità. Non avrei mai avallato, anche per la mia storia personale, un testo che consentisse di costruire in zone a rischio"

 

di Federica Cioni, 18 luglio 2018

 

Oltre un anno di lavoro, un tavolo tecnico Giunta/Consiglio che si è riunito più volte e due fasi di consultazioni consegnano alla Toscana una legge “più intelligente e più raffinata”. La nuova normativa in materia di rischio idraulico viene descritta “forgiata sul territorio” dal presidente della commissione Ambiente, Stefano Baccelli (Pd), che ne rivendica le “incredibili opportunità”. “Non avrei mai avallato, anche per la mia storia personale, un testo che consentisse di costruire in zone a rischio” dichiara. “La sicurezza sul territorio si attua con leggi rigorose e serie come questa, ma anche realizzando le opere idrauliche necessarie” spiega, citando l’articolo 22, quello cioè che “consente una nuova stagione” e apre alle collaborazioni tra pubblico e privato.
 
Il testo consegnato all’aula è profondamente cambiato (contava 13 articoli nella stesura iniziale, il testo finale arriva a 26), “non smonta” la  legge 21/2012 – quella varata all’indomani delle gravi alluvioni in Lunigiana – ma “introduce un’ulteriore variabile: non si calcola solo la periodicità storica dell’accadimento degli eventi, ma anche la loro intensità, la loro violenza e il battente, quindi la loro altezza” spiega Baccelli.
“Questa è davvero una legge più intelligente e non potendo prevedere puntualmente gli effetti su tutta la Toscana,  perché non tutto il territorio ha mappe aggiornate sul rischio idraulico, prevediamo 480mila euro per lo studio della pericolosità, per adeguare gli strumenti urbanistici e capire come difendere l’incolumità del territorio e dei cittadini”
 
Baccelli sintetizza poi le modifiche più importanti apportate e ricorda gli “interventi di copertura dei corsi d’acqua” e sulla “difesa locale”, il lavoro per rendere il testo “coerente” con la legge 65/2014 in particolare sul “discrimine del territorio urbanizzato”, la disciplina delle nuove costruzioni e dei volumi interrati “differenziati in base all’area, ma anche al grado di magnitudo”, l’analisi sul patrimonio edilizio esistente, su parcheggi e sottopassi, sugli annessi agricoli. Ricordato anche il tema, voluto dalla consigliera Pd Elisabetta Meucci, della perequazione urbanistica definito “serio e intelligente”, che può “garantire vitalità e maggiore sicurezza del territorio”.
 
Apprezzamento e “sì convinto” alla proposta di legge lo esprime Giacomo Giannarelli (M5s) che ringrazia il presidente per aver ritirato un emendamento presentato in Aula: “dimostra rispetto e coerenza per il lavoro fatto fin qui”. Il consigliere, anche vicepresidente della commissione Ambiente, dichiara inoltre che la legge “non risolverà del tutto il rischio idraulico” perché “ereditiamo situazioni complesse” spiega, citando la tragica alluvione di Livorno dove “si è costruito nell’alveo dei fiumi”. “Ci inseriamo in questo difficile quadro” continua e parla di una legge con contenuti “innovativi” invitando a “proseguire su questa strada, oltre questo risultato importante”. Giannarelli auspica poi la “stessa modalità di lavoro” anche su temi quali quello dei rifiuti.
 
Massimo apprezzamento lo esprime la consigliera Meucci che definisce la legge “responsabile” e “innovativa. “Interviene nella vita delle persone. Era necessario un approfondimento specifico per arrivare al giusto equilibrio tra sicurezza e sviluppo, tra sicurezza e gestione del territorio” dichiara convinta.
“La legge – continua – è rivolta ai Comuni, ai soggetti cioè che dovranno applicarla per le loro trasformazioni”.
 
Soddisfatta anche per aver affrontato la questione della “parte protetta dei corsi d’acqua che ha contribuito alla tragedia di Livorno”, la presidente del gruppo Misto /Tpt Monica Pecori che dichiara “pieno sostegno” ed esprime apprezzamento per il coinvolgimento dei Comuni. “Nutro la speranza - aggiunge - che la nuova legge possa salvare vite future ricordando quelle tragicamente perse anche per l’incuria dell’uomo”.
 
Apprezzamento per il lavoro fatto lo esprime la presidente della Lega Elisa Montemagni, che dichiara un voto di astensione: “La proposta è elaborata e complessa, ma si inserisce in cardini che non ci convincono fino in fondo”. Le perplessità e la presa di posizione del gruppo riguardano, quindi, il “contesto generale” piuttosto che la nuova legge .
 
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La legge in estrema sintesi
Passaggio dalla valutazione della pericolosità idraulica alla valutazione del rischio idraulico. Conferma dei vincoli di inedificabilità per le zone a più alto rischio di esondazione così come stabiliti dalla legge regionale 21/2012. Risoluzione di alcune criticità riscontrate nell’applicazione della 21 con risposte alla gestione ed eventuale delocalizzazione dei manufatti esistenti sulle fasce a più alto rischio idraulico. 

Responsabilità di contenuti, immagini e aggiornamenti a cura dell'Ufficio Stampa del Consiglio regionale della Toscana