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COMUNICATO STAMPA  n. 0675

 
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Bekaert Figline: domani lavoratori apriranno seduta Consiglio

Lo ha annunciato il presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani. “Si tratta del caso più grave in Italia. Necessaria azione corale. Se accettiamo senza colpo ferire, sarà una catastrofe”

 

di Federica Cioni, 26 giugno 2018

 

“Si tratta di un caso gravissimo, il più grave in Italia negli ultimi anni. Un’azione corale è necessaria. Se accettiamo senza colpo ferire, sarà una catastrofe. Domani (mercoledì 27 giugno), un rappresentante dei lavoratori aprirà la seduta del Consiglio”.

L’annuncio è del presidente dell’assemblea legislativa, Eugenio Giani, che in apertura di seduta e dopo la richiesta della capogruppo Art1/Mdp, Serena Spinelli, di inserimento all’ordine del giorno di una mozione sulla chiusura dello stabilimento Bekaert (ex Pirelli) di Figline e Incisa Valdarno, informa il Consiglio della volontà di “far parlare un operaio prima dell’inizio formale dei lavori”.
 
Nei giorni scorsi,Giani, per dare il “segno della presenza fisica della Regione”, era all’azienda che ha annunciato, improvvisamente, la chiusura del sito fiorentino dedicato alla produzione di rinforzi in acciaio per pneumatici, e il contestuale licenziamento di 318 lavoratori. “Con i sindacati – ha detto il presidente – abbiamo condiviso l’opportunità di ascoltare chi sta vivendo un momento estremamente drammatico”. “La presa di posizione del Consiglio dovrà essere fortissima” ha rilevato, anticipando la volontà di “accettare qualsiasi atto sarà presentato dai vari gruppi”.
 
Proprio oggi, come ha ricordato la consigliera Spinelli in Aula, la multinazionale belga, che dirige l’azienda, ha disertato il tavolo per affrontare la crisi, convocato a Roma.
 
E ad annunciare mozioni sul tema, oltre a quella di Spinelli, anche Sì – Toscana a sinistra e Forza Italia.
Entrambi i capigruppo, rispettivamente Tommaso Fattori e Maurizio Marchetti, hanno condiviso le dichiarazioni di Giani. In particolare Marchetti ha espresso l’auspicio, subito raccolto dal presidente, per arrivare a un documento unitario e bipartisan di sostegno e denuncia di una situazione la cui gravità “è assolutamente evidente”.  
 

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