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COMUNICATO STAMPA  n. 0126

 
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Immobili rurali: sì a legge per recupero edifici abbandonati e in degrado

Approvato a maggioranza il testo illustrato da Stefano Baccelli, presidente della commissione Territorio e ambiente. Contrari M5S e Sì

 

1 febbraio 2017

 

Firenze – Recuperare gli immobili abbandonati in territorio rurale così da incentivare la rigenerazione e contrastare il consumo di suolo. Questo uno dei principali obiettivi della proposta di legge che modifica le disposizioni in materia di Governo del territorio (65/2014), contribuendo alla valorizzazione del territorio rurale attraverso il "recupero delle residenze rurali abbandonate, caratterizzate da condizioni di degrado". Il testo, presentato in aula dal presidente della commissione Territorio e ambiente Stefano Baccelli (Pd) definisce lo stato di abbandono e le condizioni di degrado degli edifici escludendo, tra l'altro, quelli ai quali sia stata rilasciata la sanatoria edilizia straordinaria o siano state applicate sanzioni pecuniarie. "Sono, inoltre, esclusi – ha precisato Baccelli - gli edifici posti in aree caratterizzate dalla più elevata classe di pericolosità geomorfologica ed idraulica". Tra gli interventi ammessi, anche una "graduale possibilità" di aumento volumetrico per l'efficientamento energetico e di sicurezza sismica. 'No' convinto all'atto da parte del Movimento 5 Stelle. "Si fa confusione – ha detto il presidente Giacomo Giannarelli – tra le competenze proprie della Regione e quelle dei Comuni". "Si parla – ha aggiunto Giannarelli- di ampliamenti anche se i piani urbanistici comunali non li prevedono" e "non cogliamo l'occasione di recuperare gli immobili con il recupero del territorio". "Perché – domanda il consigliere regionale - non si chiedono detrazioni fiscali o possibilità di finanziamento a tasso agevolato per i lavori di recupero del patrimonio edilizio?" Voto favorevole all'atto da Lega Nord. "Riteniamo questa legge un passo avanti – ha detto Elisa Montemagni – per il recupero degli edifici abbandonati sul nostro territorio. Non consumiamo suolo se non ce n'è bisogno". La consigliera regionale Elisabetta Meucci (Pd) è intervenuta per sottolineare alcuni profili della legge come "il principio del contenimento del suolo" e del "recupero del patrimonio edilizio abbandonato e dismesso da anni che produce degrado." "Con questa misura – ha concluso Meucci – ci poniamo anche l'obiettivo di una riqualificazione non solo energetica ma anche di adeguamento sismico". Voto contrario è stato espresso da Tommaso Fattori (Sì). "L'obiettivo dichiarato – ha detto il capogruppo – è quello di recuperare il patrimonio edilizio rurale abbandonato e in degrado in alternativa al consumo di nuovo suolo. Tuttavia dal punto di vista operativo non si garantisce che il recupero con ampliamenti sia realmente un'alternativa al nuovo consumo di suolo". (bb-f.cio)

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