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COMUNICATO STAMPA  n. 1404

 
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Toscana costiera: infrastrutture e politiche territoriali per colmare gap sviluppo

Presentata alla commissione presieduta da Antonio Mazzeo la relazione Irpet sugli interventi per il rilancio della costa toscana

 

29 settembre 2016

 

Firenze – È stata illustrata questo pomeriggio nella commissione per la ripresa economica e sociale della Toscana costiera, presieduta da Antonio Mazzeo (Pd) la relazione sugli “interventi per il rilancio della costa toscana – Una politica territoriale”, uno studio realizzato da Irpet, l’Istituto regionale di programmazione economica della Toscana. Marcata frammentazione tra i vari sistemi produttivi locali che si distinguono per le loro caratteristiche molto diversificate lungo la costa toscana, ridotta capacità di interazione, presenza di risorse e motori di sviluppo sottoutilizzati, con conseguente difficoltà a scardinare il deficit di sviluppo ancora oggi esistente. Questo il quadro rappresentato da Irpet. Per spingere la costa oltre gli ostacoli che tuttora la rallentano, servono investimenti, disponibilità di dialogo nei territori, e una potenziata capacità delle infrastrutture, per favorire collegamenti e accessibilità, in particolare con il polo Pisa-Livorno.
“Irpet un anno fa ci disse che la Toscana della costa aveva bisogno di recuperare 18mila posti di lavoro per colmare il gap competitivo”, osserva Antonio Mazzeo. “Alla luce di quella indicazione, abbiamo chiesto una nuova e più puntuale analisi sulla situazione economico sociale della costa toscana. Adesso abbiamo una fotografia approfondita zona per zona e possiamo quindi concentrarci sui singoli punti di forza e di debolezza, sulle opportunità e le minacce per costruire gli interventi da inserire nel Prs e, in particolare, nel progetto dedicato proprio al rilancio dell’area costiera della Toscana”.
Diverse le realtà economiche e produttive, pur essendo accomunata da un generale gapdi sviluppo economico rispetto alla Toscana centrale, la costa è in realtà formata da sistemi economici molto diversi: tra l’area del Nord-Ovest, che vive un utilizzo intensivo del territorio e un prolungato periodo di declino; l’area Pisa-Livorno, con attività fondamentali e struttura da secondo sistema metropolitano regionale; l’area Rosignano-Piombino, con rilevanti attività produttive; infine, l’area Sud della costa toscana, mai industrializzata.
La relazione di Irpet mette in evidenza anche le opportunità e le minacce che gravano sullo sviluppo della Toscana della costa. Tra le opportunità, la crescita dei traffici marittimi (merci e passeggeri) nel Mediterraneo; il potenziamento dei collegamenti Est-Ovest, la crescita della domanda turistica, lo sviluppo di politiche di rete (tra imprese, centri tecnologici, aree turistiche, città d’arte) e la crescita di settori innovativi (green economy declinata come manifattura sostenibile, turismo sostenibile, agricoltura sostenibile… ), nuove strategie d’investimento e individuazione di politiche di marketing. Tra le minacce, la marginalizzazione dei traffici merci/passeggeri nel Mediterraneo, lo sviluppo di territori concorrenti in ambito turistico, la concorrenza distruttiva tra asse tirrenico (centrato su Pisa-Livorno) e asse centrale (centrato su Firenze), il mancato adeguamento infrastrutturale, così come la mancata messa in sicurezza del territorio o la mancata innovazione dei processi produttivi e, ancora, la mancata cooperazione a causa della frammentazione amministrativa.
Su questi scenari proseguirà nelle prossime settimane il lavoro della commissione presieduta da Mazzeo, con l’obiettivo, come spiegato dallo stesso presidente, di arrivare ad un risultato condiviso da tutta la commissione, con proposte di intervento da presentare al governo regionale e a quello nazionale, per definire un piano strategico e trovare le risorse necessarie ad un concreto rilancio della Toscana costiera. (s.bar)

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