COMUNICATO STAMPA n. 0739
Resistenza: Mazzeo, atto di coraggio la rivolta delle donne di Carrara contro i nazisti
Cerimonia commemorativa per celebrare l’opposizione all’ordine di evacuazione. Il presidente del Consiglio: “Onore alla storia e al coraggio. Ai gesti che generano cambiamenti e a quelle svolte che segnano per sempre un prima e un dopo”. E annuncia il conferimento del Gonfalone d’argento a Cesira ‘Cesarina’ Tosi, unica sopravvissuta
di Federica Cioni, 7 luglio 2021
“Nella storia ci sono gesti che generano cambiamenti. Svolte che segnano un prima e un dopo. Gettando a terra le proprie ceste piene di cibo nella piazza del mercato delle erbe e incamminandosi tutte assieme a testa alta verso il comando militare tedesco protetto da mitra e fucili, le donne di Carrara non hanno semplicemente compiuto un atto di ribellione rispetto ad un ordine nazista di sfollamento della città. Non hanno solo impedito che i nazisti facessero il vuoto ai partigiani creando le condizioni oggettive perché la Resistenza, al di qua della linea Gotica, potesse avere un supporto umano e logistico nella città di Carrara. Hanno consegnato alla storia una lezione da imparare”. Così il presidente del Consiglio regionale della Toscana, Antonio Mazzeo, alla cerimonia commemorativa per il 7 luglio 1944, giorno in cui a Carrara le donne scesero in piazza per protestare contro l'ordine, emesso dal Comando militare tedesco, di evacuazione degli abitanti della città e delle frazioni a mare. Sfidando un presidio di militari tedeschi armati, le donne al grido di "Non abbandonare la città" ottennero dal Prefetto la sospensione dell'ordine.
La forza, il coraggio, l’intelligenza e la capacità delle donne, sono “insegnamenti da celebrare, ricordare e trasmettere, pena una democrazia dimezzata, zoppa, monca”. “Nell’istante in cui scelsero la rivolta fu chiaro che il nostro Paese e la futura Repubblica democratica non potevano permettersi di non attingere al patrimonio rappresentato dalle donne italiane” continua Mazzeo che ricorda il suggerimento di Calamandrei a visitare piazza delle erbe a Carrara “se si vuole capire veramente da dove nasce la nostra Costituzione e quindi la nostra Repubblica democratica”.
“Eppure – prosegue il presidente del Consiglio regionale - Calamandrei ci aveva anche messo in guardia spiegandoci che anche più i alti valori e principi non possono rimanere scritti in un documento chiuso in un cassetto, perché non sono una macchina che una volta messa in moto va avanti da sola. Sono strumenti che devono essere azionati dalla volontà e dalla partecipazione. Perché la nostra Carta si muova occorre alimentarla ogni giorno di combustibile, impegno, spirito, responsabilità e volontà di mantenere le promesse”.
Mazzeo ricorda che “ci sono voluti anni per rendere effettivi, concreti e praticabili i diritti delle donne”. “Penso a quanto tempo è trascorso tra l’approvazione della costituzione il nuovo codice della famiglia del 1975, quanto ne sia stato necessario per riconoscere il diritto alla parità salariale fra le donne e gli uomini e quanta strada resta a ancora da fare”. “Per arrivare a compiere, in maniera definitiva, quella scelta che le donne di Carrara ci avevano indicato nel 1944, occorre spingere sulla presenza delle donne nelle istituzioni rappresentative e di governo del nostro Paese. Una democrazia in cui un genere sia sottorappresentato e spesso non presente è una democrazia a sovranità limitata, inefficace perché non in grado di rispondere pienamente alle esigenze delle cittadine e dei cittadini. Un Paese che pensa di poter andare avanti con una sola gamba maschile, è un Paese destinato alla marginalità in Europa e nel mondo”.
Per questo Mazzeo ritiene “fondamentale, se vogliamo immaginare il futuro senza discriminazioni di genere, che ognuno di noi, per i propri compiti, per i propri doveri, per le proprie possibilità, lavori a realizzare condizioni di parità in qualunque contesto e al più presto”. “Le nuove politiche aperte all’interno dell’Unione Europea per ricostruire il tessuto economico e sociale distrutto dalla pandemia rappresentano una possibilità enorme per cambiare il nostro Sistema Paese” e in questo solco il presidente ha predisposto un’attività di ricerca e di studio sulla Toscana del 2050. Un gruppo di lavoro eterogeneo composto da scienziati, filosofi, ricercatori, donne, uomini, ma anche ragazze e ragazzi per “immaginare cosa saremo fra 30 anni. Abbiamo da una parte il dovere, ma dall’altra anche lo scopo, di costruire una Toscana più verde, più giovane e più rosa. Senza le donne e senza la possibilità di mettere a frutto la diversità delle donne non avremo mai la possibilità di costruire una Toscana più libera e più giusta e quindi corrispondente ai valori scolpiti nelle nostre stesse radici”.
“La nostra regione – continua ancora Mazzeo - ha come simbolo il Pegaso che era lo stesso simbolo del Comitato di liberazione nazionale della Toscana. Noi siamo il Pegaso perché abbiamo le zampe che affondano saldamente nei valori civici e democratici della nostra regione. E siamo il Pegaso perché abbiamo due ali che ci permettono di spiccare il volo verso il futuro”.
Il presidente conclude ricordano i nomi delle ‘ribelli’ tra cui anche Cesira ‘Cesarina’ Tosi, ultima sopravvissuta a cui sarà presto consegnato il Gonfalone d’argento del Consiglio regionale.
Alla cerimonia commemorativa in piazza delle erbe, dopo gli onori ai Gonfaloni e la deposizione di una corona alla targa che ricorda l’insurrezione delle donne carraresi, sono intervenuti anche il Sindaco Francesco De Pasquale, il presidente ANPI Carrara Nando Sanguinetti, Zoe Stroobant sempre per ANPI e la presidente della commissione Progetto Donna per le Pari Opportunità del Comune Francesca Menconi.
In piazza delle erbe campeggia il murales firmato dal gruppo Orticanoodles e dedicato a Francesca Rolla, una delle donne più rappresentative della Resistenza e fra le animatrici della rivolta del 7 luglio 1944, che è raffigurata assieme alla frase “Non abbandonare la città”.
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