Sanità: accordo con Forum diritti della famiglia, interrogazione Sì-Toscana a sinistra
I consiglieri Paolo Sarti e Tommaso Fattori chiedono di recedere dall’intesa. La risposta in Aula dell’assessore Stefania Saccardi
di Ufficio stampa, 13 marzo 2019
“La ‘conditio sine qua non’ per la collaborazione tra i consultori pubblici e le attività del privato sociale è proprio quella di non interferire sulla scelta della donna”. Così l’assessore regionale alla Sanità,
Stefania Saccardi, ha risposto a un’interrogazione “in merito all’accordo tra Aziende sanitarie Ausl Toscana Centro, Nord ovest e Sud est con il Forum toscano delle associazioni per i diritti della famiglia”, presentata dai consiglieri regionali
Paolo Sarti e
Tommaso Fattori, del gruppo Sì-Toscana a sinistra.
L’accordo di collaborazione è finanziato dalla Regione Toscana con 65mila euro l’anno per tre anni, e le aree di intervento spaziano dal settore educativo al sociale e al sanitario, con attività che guardano al percorso nascita e all’interruzione volontaria di gravidanza. Nell’interrogazione, “visto l’orientamento definito ‘pro vita’ e dichiaratamente antiabortista espresso nel manifesto del Forum, in evidente conflitto con il diritto alla libertà di scelta prevista dalla legge 194/78”, i due consiglieri chiedono di conoscere nel dettaglio le attività svolte dal Forum e chiedono “se non sia opportuno escludere la stipula di accordi con associazioni che interferiscano con l’attività dei consultori e delle strutture ospedaliere preposte a garanzia della piena libertà di scelta alle donne che vi accedano, evitando di conseguenza l’erogazione di specifici contributi”.
L’assessore ha anche spiegato che è dettagliata nell’accordo, e oggetto di monitoraggio periodico, “la condivisione di un linguaggio e di precise modalità di intervento a supporto dei bisogni delle persone”, così come, nel rispetto della legge 194, spetta ai consultori attivare eventualmente le risorse per avvalersi della collaborazione volontaria di associazioni e volontariato che possano aiutare la maternità difficile dopo la nascita.
Sarti ha chiesto come sia possibile “se lo scopo del Forum è fare propaganda antiabortista, che esso possa farne a meno” e se si “debba fare un accordo con queste realtà per poi dover vigilare”. “Meglio recedere”, ha concluso il consigliere.
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