COMUNICATO STAMPA n. 0784
Regionalismo differenziato: le proposte per la Toscana (2)
L’assessore Vittorio Bugli ha presentato punti di forza, ambiti e proposte da avanzare nella trattativa con il Governo
di Paola Scuffi, 17 luglio 2018
L’assessore alla Presidenza
Vittorio Bugli ha continuato il proprio intervento evidenziando i diversi punti di forza che giustificano la richiesta di maggiore autonomia, gli obiettivi da perseguire nei diversi ambiti e, infine, le proposte da avanzare nella trattativa con il Governo.
Sul fronte della
salute, i punti di forza si concentrano sul costante presidio dei sistemi di governance del Sistema sanitario regionale (Ssr), sui processi di pianificazione e programmazione sanitaria e socio-sanitaria, sulla definizione di indirizzi volti alla crescita dell’efficienza e dell’efficacia del sistema, sull’attenzione ad assicurare l’integrazione con l’Università, per avere coerenza tra i percorsi formativi universitari e le attività assistenziali del Ssr.
Da qui le proposte in dettaglio, che spaziano dalla governance alle politiche di gestione delle risorse professionali, dalla formazione specialistica al sistema tariffario, dal patrimonio edilizio alla farmaceutica.
In tema di
governo del territorio, partendo dalla legge 5 del 2005, che ha visto la nostra regione anticipare tutte le altre, dando piena applicazione al principio dello sviluppo sostenibile, per proseguire con la lotta al consumo del suolo e con la rigenerazione urbana, si propone in particolare che spetti alla Toscana l’adozione della disciplina e delle conseguenti attività amministrative in materia di consumo di suolo e rigenerazione urbana (compresa la disciplina degli oneri di urbanizzazione).
Passando all’
ambiente, per la Toscana l’autonomia potrebbe valorizzare ulteriormente alcuni punti di forza come la disciplina dell’attività geotermoelettrica; dei distretti della carta nell’area di Lucca, del cuoio nella zona di Santa Croce, del tessile a Prato e del marmo nelle Alpi Apuane.
Sulla tutela del
lavoro, tra politiche attive e passive, l’assessore ha affermato che la Toscana ha da sempre riservato grande attenzione alla sicurezza nei luoghi di lavoro, attraverso attività di sorveglianza su infortuni e malattie professionali, programmi di prevenzione e progetti mirati per specifiche situazioni di rischio. Basti pensare al piano straordinario Lavoro Sicuro, al piano strategico per la sicurezza, al piano straordinario per la sicurezza nella lavorazione del marmo, tutti programmi - recita la comunicazione - che hanno portato a una costante riduzione del numero di infortuni totali, oltre il 15 per cento degli infortuni totali negli ultimi 5 anni, e di quelli mortali, circa il 30 per cento negli ultimi cinque anni.
Il riconoscimento di autonomia differenziata in questa materia permette alla Toscana di portare a sistema tutti gli strumenti di programmazione e di controllo per perseguire l’obiettivo della sicurezza, anche attraverso la formazione, portando la cultura della prevenzione sui luoghi di lavoro a tutti i livelli, a partire da quello dell’istruzione, accanto ad attività di vigilanza e ispezione.
Nel campo dell’
istruzione e della
formazione gli obiettivi generali da perseguire mirano a stabilire criteri per la definizione delle autonomie scolastiche che tengano conto delle particolarità dei territori. Questa la proposta in dettaglio che la Regione chiede di inserire nell’accordo con il Governo della Repubblica italiana: “Alla Regione spetta la programmazione dell’offerta di istruzione regionale, attraverso un piano pluriennale adottato d’intesa con l’Ufficio scolastico regionale, definendo la relativa dotazione dell’organico e l’attribuzione alle autonomie scolastiche, fermo restando l’assetto ordinamentale statale dei percorsi di istruzione e delle relative dotazioni organiche”.
Il capitolo dei
beni culturali racconta una delle regioni a più alta densità di offerta: oltre 700 musei, circa 3000 luoghi di spettacolo, oltre 1000 biblioteche, in un contesto paesaggistico e storico-artistico unico, accanto a uno straordinario patrimonio di istituzioni, ha ricordato Bugli, che operano ogni giorno nei settori della ricerca-studio, conservazione, restauro, gestione e valorizzazione del patrimonio culturale. La richiesta di particolari condizioni di autonomia riguarda due ambiti tra loro complementari: la valorizzazione integrata dei musei della Toscana e la tutela dei beni librari. Con la proposta di creare un centro regionale per la valorizzazione dei musei toscani e di programmare un evento annuale, a tema condiviso tra Regione, Stato, Comuni, Università, capace di aggregare il più ampio numero di musei statali e locali della regione.
Sul fronte dell’accoglienza dei
richiedenti asilo e rifugiati, le linee di azione regionali sono state specificate nel “Libro Bianco” approvato con delibera di Giunta nel 2017, con proposte e indicazioni pratiche per la realizzazione di interventi integrati rivolti alla persona. La Toscana intende perseguire tale obiettivo strategico, ha assicurato il presidente, e ha quindi l’obiettivo prioritario di divenire, insieme agli enti locali, protagonista attiva dell’accoglienza, in stretto coordinamento con lo Stato.
Anche sulle
autonomie locali la Toscana - che ha una legislazione puntuale sull’associazionismo dei comuni e sul funzionamento delle unioni, accanto ad una diffusa normativa sulla semplificazione dei rapporti con cittadini e imprese – rivendica, come obiettivo generale, la possibilità di realizzare nel proprio territorio un più avanzato sistema di organizzazione degli enti locali, condiviso con gli enti interessati.
Bugli si è inoltre soffermato sui
porti: “L’obiettivo è quello di mettere a disposizione della Regione le risorse per lo svolgimento, tramite l’Autorità portuale regionale (Apr), di una serie di attività amministrative, di progettazione, realizzazione di opere e di manutenzione nelle strutture portuali che non sono di sua proprietà e determinano oneri da sostenere senza la copertura derivante dalla gestione dei beni stessi”. Ad esempio, con il recupero del canone demaniale riferito al solo porto di Viareggio potrebbero essere coperte le spese di funzionamento dell’Apr e le spese per i dragaggi, per garantire il mantenimento dell’accessibilità al porto stesso.
Infine, in tema di
coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario, la richiesta – come specificato dall’assessore – è quella di attribuire alla Regione la competenza a disciplinare con leggi e regolamenti la gestione degli equilibri di bilancio propri e dei comuni, delle province e delle città metropolitane.
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