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COMUNICATO STAMPA  n. 0783

 
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Regionalismo differenziato: le proposte per la Toscana

La comunicazione dell’assessore alla presidenza Vittorio Bugli: “Il regionalismo ha bisogno di essere rivitalizzato”

 

di Paola Scuffi, 17 luglio 2018

 

“E’ ormai chiaro a tutti che il regionalismo ha bisogno di essere rivitalizzato”. E’ questa la dichiarazione dell’assessore Vittorio Bugli, che ha presentato in aula una comunicazione su “Proposte di regionalismo differenziato per la Regione Toscana”.

“Rimettere al centro il regionalismo significa ridare importanza alle Regioni, in un clima di pari dignità istituzionale – ha continuato Bugli – avvalendosi di strumenti che già ci sono: la conferenza Stato-Regioni, le differenziazioni amministrative, l’attuazione dell’articolo 116, terzo comma della Costituzione, come strumento importante di autonomia differenziata”.

Un tema tornato attuale, ha ricordato l’assessore, in seguito alle iniziative delle Regioni Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, che hanno fatto da apripista nel 2017 e che nel febbraio 2018 hanno sottoscritto accordi preliminari con il Governo. Nel corso del 2018 altre Regioni (Umbria, Liguria, Piemonte, Marche, Basilicata, Campania e Puglia) hanno avviato tale percorso, approvando gli atti propedeutici.

Il Consiglio regionale della Toscana, con risoluzione n. 163 del 13 settembre 2017, si è espresso a favore del regionalismo differenziato, impegnando la Giunta regionale a fare i necessari passaggi e richiedendo periodiche comunicazioni in Consiglio.

Quale l’ambito dell’autonomia differenziata? L’ambito si può estendere a tutte le competenze concorrenti e ad alcune materie di legislazione esclusiva statale, ma la Toscana non intende procedere a richieste al Governo su tutte le materie, ma solo “sulle materie in cui la nostra regione eccelle”, ha sottolineato Bugli. La procedura di attribuzione prevede tre step: parere degli enti locali, intesa Stato-Regione, legge dello Stato approvata a maggioranza assoluta da entrambe le Camere.

“La Regione Toscana intende procedere in tale direzione, per ottenere l’attribuzione di ‘ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia’ – ha affermato – con legge statale approvata dalle Camere a maggioranza assoluta, sulla base di un’ intesa con il Governo”.

Queste le materie su sui negoziare: governo del territorio, ambiente, beni culturali, lavoro, autonomie locali, salute, accoglienza dei richiedenti asilo e rifugiati, istruzione e formazione, coordinamento della finanza pubblica e porti. “Abbiamo già avuto incontri con il Governo precedente e con l’attuale – ha continuato – giovedì prossimo avremo un incontro a Roma con la nuova Ministra, per rafforzare e cercare di stringere”. Da qui la richiesta al Consiglio di approvare gli atti di indirizzo, per dare incarico alla Giunta di negoziare con il Governo.


Regionalismo differenziato: le proposte per la Toscana (2)

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