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COMUNICATO STAMPA  n. 0344

 
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Poli fieristici e congressuali: la comunicazione in aula (3)

Il punto sulle aziende di interesse regionale relative a società partecipate dalla Regione

 

25 marzo 2014

 

Firenze - Il primo piano su Firenze Fiera spa conferma uno scenario che richiede una complessiva revisione delle condizioni che hanno generato la concessione trentennale per la gestione da parte di Firenze Fiera. Il pessimo risultato del 2012 è stato originato, chiarisce la comunicazione agli atti del Consiglio, da un fatto straordinario e cioè dalla sentenza del Tar che ha respinto il ricorso presentato dalla Società contro il provvedimento con cui il Comune di Firenze nel 2008 aveva irrogato una sanzione amministrativa di 1,77 milioni per abuso edilizio. Anche la pre-chiusura del 2013 evidenzia un risultato negativo imputabile al perdurare della crisi economica in atto. Il valore della produzione si è ridotto di 86mila euro rispetto al 2012 (quando era di 15milioni e 446mila euro), sono aumentati i costi indiretti - principalmente per noleggiare le tensostrutture sostitutive dei padiglioni precari demoliti a seguito di un’ordinanza comunale nel corso del 2012 – e ancora aumenteranno: rispetto ai 320 mila euro per il 2013, infatti, si stima nel 2014 un costo di circa 900 mila euro annui in seguito alla demolizione del Padiglione Rastriglia.
Le criticità che insistono su Firenze Fiera sono varie. L’assessore ha cominciato con un  primo piano della proprietà immobiliare del polo espositivo, che appartiene a Regione, Provincia e Comune di Firenze in quote uguali. Nel dicembre 2011 la stipula della concessione trentennale con Firenze Fiera spa, con la quale si riconosceva un canone di locazione del 10 per cento rispetto a quello stabilito a fronte di un impegno a realizzare investimenti per 135 milioni.
Per quanto riguarda la gestione la Regione detiene il 31,85 per cento, la Provincia il 9,28, il Comune il 9,22 (hanno quindi la maggioranza, con il 50,35 per cento); la Camera di Commercio di Firenze il 28,67, il Comune di Prato 7,29, altri soci 13,67. Ora, la ripartizione delle quote tra Regione, Provincia e Comune non ha mai raggiunto le percentuali pattuite nel 2010, che dovevano raggiungere il 16,78 ciascuna. La Provincia poi per motivi legati alla riforma dello Stato potrebbe voler liberare le sue quote. 
Il Piano industriale 2012-2016 ha come presupposto la realizzazione di importanti investimenti di ristrutturazione non più procrastinabili (Villa e Parco di Villa Vittoria, Palazzo degli affari e i Padiglioni provvisori), per far fronte ai quali è stato deliberato, lo scorso luglio, un aumento di capitale per un ammontare massimo di 18milioni di euro sottoscrivibile fino a dicembre 2014. L’assemblea però, alla luce dei risultati economici negativi previsti nel 2013 ha dato mandato al cda di predisporre un piano di riequilibrio economico tale dal consentire il recupero di economicità fin dal 2014. Inoltre la chiusura del terzo esercizio consecutivo in perdita da parte della partecipata impedisce ai soci pubblici di poter provvedere al conferimento di capitale almeno per il 2014.
L’assessore ha osservato che, nonostante i disavanzi accumulati, la società ha grandi capacità di creare valore e che i disavanzi, nonostante la situazione creatasi, sono al di sotto del milione di euro. Tra le priorità del 2014, quindi, Nocentini mette il riaggiustamento del bilancio, per il quale serve uno sforzo congiunto di proprietà e gestione, per valutare vincoli, priorità e margini di miglioramento per l’anno in corso, a partire dal potenziamento della parte congressuale.     
In dettaglio la Regione, congiuntamente agli altri proprietari e in collaborazione con il proprio rappresentate nel cda, Bagnoli, deve avviare un’istruttoria in merito alla proprietà degli immobili. Ad oggi esiste un primo piano di intervento di 18 milioni principalmente sulla parte congressuale e un piano da 100 milioni per un rilancio definitivo del polo, che verrà approvato in seguito alla variante urbanistica in corso di approvazione al Comune di Firenze. Nocentini ha proposto una task force dei soggetti proprietari e di Firenze Fiera, integrata dalle opportune competenze, per un esame puntale dello stato della parte immobiliare.
Per quanto riguarda la gestione, l’istruttoria deve mirare a verificare i margini per riportare l’equilibrio di bilancio già per il 2014, e definire parallelamente prospettive più a medio e lungo termine che definiscano un complessivo piano di rilancio. Si ritiene perciò, ha continuato l’assessore, di dare mandato al cda e a Bagnoli a presentare entro 45 giorni un piano per il raggiungimento del pareggio di bilancio 2014, anche considerando misure straordinarie da prendere nel corso dell’anno; individuare investimenti prioritari di breve periodo per consentire immediatamente e potenziare alcune attività (ad esempio la parte congressuale); individuare una razionalizzazione delle strutture e un piano di loro valorizzazione; elaborare un piano di individuazione e riduzione degli sprechi di gestione; avviare un marcato processo di collegamento con gli altri poli espositivi italiani e mondiali; mettere allo studio un programma di rafforzamento delle sinergie con altri poli toscani (ad esempio settore lusso). In questo senso il progetto di creare un convention bureau regionale capace di rafforzare il sistema di accoglienza, in termini di strutture e servizi, potrebbe risultare secondo Nocentini strategico. (Cam) – fine –
 
 

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