COMUNICATO STAMPA n. 0328
Criminalità organizzata: la Toscana non è un’isola felice
L’indagine conoscitiva realizzata dalla commissione Affari istituzionali, presieduta da Marco Manneschi, sarà presentata martedi 25 marzo alle 10,30 in Consiglio regionale. Parteciperà la presidente della commissione parlamentare antimafia Rosy Bindi.
21 marzo 2014
Firenze – La Toscana non è un’isola felice. Le mafie ci sono. Siamo tra le regioni dove si ricicla più denaro. C’è una forte penetrazione nel tessuto sociale ed il fenomeno è sottovalutato. È un quadro molto complesso quello che emerge dall’indagine conoscitiva sui fenomeni di criminalità organizzata, realizzata dalla commissione Affari istituzionali, presieduta da Marco Manneschi, su proposta della portavoce dell’opposizione Stefania Fuscagni. Appalti pubblici, traffico dei rifiuti, usura, contraffazione, tratta di esseri umani, spaccio di droga, gioco d’azzardo, riciclaggio, sono i temi principali, intorno ai quali si è sviluppata l’analisi, che sarà presentata martedì 25 marzo alle ore 10,30 in Sala Gonfalone del Consiglio regionale, via Cavour, 4, a Firenze. All’incontro parteciperanno la presidente della commissione nazionale antimafia Rosy Bindi, autorità e associazioni interessate, molte delle quali sono intervenute alle audizioni svolte dalla commissione, che ha dedicato al tema undici riunioni. I dati sono stati raccoltid da fonti ed esperienze diverse, a partire dall’allora Procuratore capo di Firenze Giuseppe Quattrocchi, al rappresentante italiano di EuroJust Pietro Suchan, alla presidente della Commissione europea antimafia Sonia Alfano. Indicazioni preziose sono giunte anche dalle associazioni impegnate sul fronte della prevenzione e della cultura della legalità, quali Libera Toscana, Fondazione Caponnetto, l’Associazione tra i familiari e le vittime di via Georgofili. Analisi e riflessioni che la commissione ha tradotto in indirizzi e proposte operative rivolte al livello nazionale, ma anche in azioni specifiche da mettere in campo a livello regionale. Si va dai controlli sul trasferimento di fondi all’estero con i servizi di Money Transfer ad una più specifica defiinizione del reato di riciclaggio, dai limiti alle gare di appalto al massimo ribasso alle white lists presso le Prefetture, una sorta di certificazione antimafia semplificata. Per finire alla trasparenza e tracciabilità degli appalti e gli archivi informatici su apertura, chiusura e passaggi di proprietà delle imprese e dei beni immobili. I giornalisti presenti, intorno alle ore 12, potranno approfondire gli argomenti trattati con i componenti della commissione e gli altri intervenuti. (dp)
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