COMUNICATO STAMPA n. 0661
Mostre: Giani, patto di amicizia tra Albania e Toscana
In conferenza stampa il consigliere ha annunciato una mozione in Assemblea toscana, per relazioni sempre più strette tra le due realtà. All’incontro con i giornalisti ha partecipato anche il responsabile della comunità cattolica albanese, don Bledar Xhuli
20 giugno 2013
Firenze – Non solo cultura ma anche politica. Non solo una mostra ma anche una mozione in Consiglio regionale per un patto di amicizia tra Toscana e Albania. Questa la proposta del consigliere Eugenio Giani, in conferenza stampa, per una relazione sempre più stretta e reciproca tra due paesi molto affini tra loro. “Come il Comune di Firenze, nel 2001, propose il gemellaggio con Tirana, così l’Assemblea toscana lancerà questo patto di amicizia – ha spiegato il consigliere – che affonda le radici nella storia antica, raccontando una straordinaria e ricca compenetrazione, sempre e comunque alla ricerca della libertà”. Un percorso ben tracciato dalla mostra che il Consiglio regionale ospita in questi giorni a palazzo Panciatichi: “Albania Athleta Christi. Alle radici della libertà di un popolo”, che getta uno sguardo speciale sulla storia di una nazione, lasciandosi accompagnare dalla fede, “catalizzatore della lotta per la libertà”, come ha sottolineato il responsabile della comunità cattolica albanese, don Bledar Xhuli.
“In Toscana la comunità albanese, che si gioca il primato con la presenza romena e cinese – ha spiegato Giani – è ben raccontata nella mostra che con piacere ospitiamo nella sede del Consiglio, proprio per riconoscere il cammino del popolo più italiofilo del mondo, che da sempre ha visto l’Italia come nuova frontiera”. Dall’Impero romano al Rinascimento, dalla resistenza agli ottomani fino ai giorni degli emigranti, alla ricerca di sinergie tra le nostre storie e culture. Per legami sempre più stretti tra la nostra Regione e l’Albania. Solo alcuni spunti: nella Biblioteca laurenziana si trova il documento più antico che riporta una frase in albanese, ovvero la lettera del vescovo di Durazzo, nel 1462, per insegnare la formula del Battesimo; Firenze è stata la prima città toscana ad accogliere Madre Teresa di Calcutta e ad aprire una casa delle missionarie della carità. Ed oggi, da Firenze – già gemellata con Tirana – l’annuncio di un patto di amicizia tra Toscana e Albania, per continuare insieme sulla strada di un contagio tra popoli e culture. Non solo: “Mi impegnerò nelle sedi pubbliche per aprire un Consolato albanese a Firenze”, ha assicurato il consigliere Eugenio Giani.
E mentre la storia continua, la mostra a palazzo Panciatichi rimarrà aperta al pubblico fino al 28 giugno: dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 12 e dalle 14 alle 18. (ps)
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