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COMUNICATO STAMPA  n. 1387

 
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Ambiente: terre di scavo Av Firenze, nessun progetto per smaltirle come rifiuti

L’assessore Fratoni risponde a un’interrogazione di Sì – Toscana a Sinistra: “A oggi non c’è alcun documento agli atti del settore Via regionale”. Il capogruppo Fattori:“Parzialmente soddisfatto”

 

di Camilla Marotti, 20 novembre 2019

 

Firenze – Per quanto riguarda la gestione delle terre e rocce di scavo prodotte dal nodo ferroviario dell’Alta Velocità di Firenze “in tutti gli atti è previsto il riutilizzo nella miniera di Santa Barbara (Cavriglia, Arezzo) nel regime di sottoprodotti , trasportando le terre via ferro, e non nel regime di rifiuti; pertanto nella miniera ad oggi non sono previste attività di recupero a trattamento  di terre e rocce di scavo gestite nel regime dei rifiuti”.
 
E’ quanto affermato dall’assessore all’ambiente, Federica Fratoni, in risposta all’interrogazione di Tommaso Fattori (Sì – Toscana a Sinistra), con la quale si citavano notizie di stampa secondo le quali “Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, avrebbe attribuito a RFI la scelta di smaltire le terre prodotte dalla fresa per lo scavo come rifiuti”.
 
L’assessore ha precisato che “agli atti del settore Via regionale non risulta ad oggi alcun documento” che si possa ricondurre a quanto sollevato da Fattori. Inoltre, ha aggiunto, se RFI (stazione appaltante) o l’appaltatore (ad oggi Nodavia) decidessero di gestire le terre e le rocce da scavo come rifiuti, con relativo trasporto su gomma, dovrebbero “porre un quesito al Ministero dell’Ambiente relativo alle modifiche  del progetto della collina di schermo di santa Barbara; e al progetto di cantierizzazione del nodo ferroviario di Firenze”.
 
Tommaso Fattori si è detto “parzialmente soddisfatto della risposta”. “Prendo atto – ha replicato -  che il presidente della Regione dichiara qualcosa di così rilevante ma che non ha altrettanto fondamento, a quanto dice un assessore della sua giunta, il che mi sembra quanto meno singolare”.  Se questa volontà vi fosse, ha continuato il consigliere, vi sarebbe “una rivoluzione consistente” nel progetto in essere. A cominciare dal fatto di usare “camion al posto del ferro per il trasporto a Cavriglia, con il relativo impatto di inquinamento dell’area fiorentina e dei territori attraversati”. 

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