Zeffirelli: Giani, dopo l’addio della sua città entra nel pantheon dei grandi fiorentini
Il presidente del Consiglio regionale della Toscana, Eugenio Giani, lo ricorda nel suo legame profondo con Firenze
di Ufficio Stampa, 18 giugno 2019
“Oggi, con la celebrazione del funerale in Duomo, come è stato per Giorgio La Pira e Mario Luzi, Franco Zeffirelli entra nel pantheon dei grandi fiorentini”. Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio regionale della Toscana,
Eugenio Giani, di ritorno nel palazzo del Pegaso, a conclusione delle esequie in Duomo. E si sofferma ancora sulla figura di Zeffirelli, “un fiorentino vero, di cui di questa città, negli anni dell’infanzia, ha colto il dramma di essere abbandonato da una madre che muore presto e da un padre che non lo riconosce. Finisce così nell’Istituto degli Innocenti, tra i ‘nocentini’ – ha ricordato il presidente – Questa sofferenza non lo ha schiacciato. Anzi, ha fatto emergere con forza il suo genio, la sua personalità, trovando una strada che lo ha portato a livello internazionale a diventare simbolo del genio italico”.
“Ha cantato la sua Firenze – dice ancora il presidente del Consiglio regionale –, lo ricordiamo tutti, subito dopo l’alluvione nel suo filmato sugli Angeli del fango, che scaldò il cuore di ciascuno di noi. E Firenze lo ricorda anche quando scagliò con rabbia il suo fiorino d’oro nella tomba di Oriana Fallaci, rimproverando la sua città di non volerle dare un degno riconoscimento”.
Secondo Giani, quel centro delle arti e dello spettacolo, nel cuore della città, in piazza San Firenze, fra il Bargello e Palazzo Vecchio, nell’ex palazzo del tribunale, rappresenta in qualche modo proprio quello spirito che ha animato Zeffirelli.
(a cura dell’Ufficio stampa, 18 giugno 2019)
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