Tesoro San Mamiliano: esporre tutte le monete al museo di Sovana, sì unanime a mozione

In seconda commissione voto favorevole all'atto presentato dai consiglieri Marras, Giani, Bugliani e Mazzeo. Impegna la Giunta alla riunificazione del tesoro e alla sua esposizione nel museo di Sovana in provincia di Grosseto

18 gennaio 2018

Firenze – Passa con voto unanime la mozione sulla riunificazione del tesoro di San Mamiliano e alla sua esposizione al museo di Sovana in provincia di Grosseto. L’atto, sottoscritto dai consiglieri regionali Leonardo Marras, Eugenio Giani, Giacomo Bugliani e Antonio Mazzeo è stato presentato, questa mattina, dal primo firmatario Marras in commissione Sviluppo economico e rurale, cultura, istruzione e formazione presieduta da Gianni Anselmi.
Come ha spiegato Marras, nel 2004 durante i lavori di restauro e di recupero strutturale, sotto il pavimento della chiesa di San Mamiliano è stata trovata una pignatta di coccio contenente 498 monete d’oro databili fra il 420 e 550 d.C. Ad oggi però, la parte più consistente del tesoro, 408 monete sono conservate in deposito al museo archeologico di Firenze e solo 90 sono esposte a Sovana.
Nell’atto, ha continuato Marras, si impegna la Giunta regionale ad attivarsi per quanto di sua competenza, presso il ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo affinché tutte le 498 monete del tesoro, dato l’alto valore storico e culturale vengano esposte al museo di San Mamiliano a Sovana. L’obiettivo è quello di valorizzare maggiormente il parco archeologico della città e tutta la zona del tufo.
Voto favorevole da parte di Jacopo Alberti, che ha evidenziato l’importanza di valorizzare un tale tesoro, un patrimonio da mettere a disposizione dei toscani e dei turisti. Roberto Salvini ha parlato della necessità di creare percorsi turistici, storici, archeologici ed enogastronomici.
Voto favorevole anche dalla consigliera Irene Galletti, che ha sottolineato la necessità di fare un lavoro di catalogazione in collaborazione con l’università in modo da favorire la conservazione e la fruizione del patrimonio. (bb)