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COMUNICATO STAMPA  n. 0639

 
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Indipendenza Toscana: Rossi, occasione per dare risposte concrete a bisogni dei giovani

Il presidente della Regione interviene alla seduta solenne del Consiglio per celebrare il 27 aprile 1859

 

27 aprile 2017

 

Firenze– “Un momento utile per rinnovare gli impegni e realizzare nella società e nell’economia le condizioni necessarie per dare risposte concrete ai bisogni della gente e dei giovani”. Con queste parole il presidente della ToscanaEnrico Rossiinterviene alla seduta solenne del Consiglio regionale, a palazzo del Pegaso, per celebrare l’indipendenza toscana, avvenuta il 27 aprile 1859 con la partenza di Leopoldo II di Lorena da Firenze e il conseguente insediamento del Governo provvisorio.
“La data di oggi – continua il presidente – deve essere celebrata senza smarrire i valori fondamentali della nostra identità e senza prescindere dai problemi e dall’enormità che ha acquistato la questione sociale nel nostro Paese”. Dopo un excursus storico per ripercorrere le vicende che portarono all’indipendenza della Toscana e che si inseriscono nel più generale processo di costruzione dell’indipendenza e dell’unità del nostro Paese, Rossi ha ribadito la necessità di ricordare questo momento storico rifuggendo dalla retorica. Con un riconoscimento, poi, alla grandezza di Leopoldo: “Noi, oggi, celebrando questa data – ha aggiunto Rossi – non dimentichiamo la Toscana di Leopoldo e quale impronta di sviluppo, modernità e civiltà abbia lasciato il riformismo lorenese in Toscana. Credo si possa rivendicare la Toscana di oggi in modo da ascriverla a quel buon governo”.
Rossi ribadisce poi come il processo unitario, “la cui partenza in Toscana oggi celebriamo, sia stato positivo”. Secondo il presidente il ricordo di quel periodo è importante per capire come “dell’identità nazionale oggi la nostra regione sia un elemento fondamentale”. E si rifà in più di una occasione al pensiero politico di Antonio Gramsci, nell’anniversario della morte, avvenuta il 27 aprile 1937. “Dentro l’identità nazionale – aggiunge Rossi – abbiamo bisogno di ritrovarci con le nostre peculiarità, rifuggendo da chiusure e arroccamenti dentro una Toscana felix, che non lo è, perché fa parte dell’Italia e dell’Europa e vive le crisi che attraversano il mondo intero”.
Un passaggio dell’intervento del presidente si sofferma su ‘regionalismo’ ed Europa, sull’importanza che il “regionalismo, senza inficiare l’identità locale, si allarghi e si estenda ad intese con altre regioni affinché queste possano svolgere la loro funzione in un contesto nazionale ed europeo e dare una spinta ulteriore all’unità europea”. Rossi conclude ribadendo la necessità, il bisogno e il desiderio che abbiamo d’Europa. “Siamo una terra – afferma – che tiene insieme gelosamente le identità cittadina, regionale, nazionale ed europea, convinti che non si possa tornare alle piccole patrie e alzare muri”. “Vogliamo l’Europa che hanno sognato i nostri padri, l’Europa dei popoli, sociale, che si propone di assistere i giovani, oggi quell’Europa per tanti aspetti, purtroppo è ancora un sogno”. (bb)
 

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