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COMUNICATO STAMPA  n. 1159

 
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Forteto: il dibattito in Aula sulla relazione conclusiva

Gli interventi dei vicepresidenti Donzelli (FdI) e Quartini (M5s)

 

27 luglio 2016

 

Firenze – "Quello che mi ha colpito di più nella vicenda del Forteto non sono i casi di abusi sessuali su minori. È l'anima rubata agli uomini e alle donne che sono stati svuotati della loro personalità", dice il vicepresidente della commissione d'inchiesta Giovanni Donzelli (Fratelli d'Italia). "Erano state create le condizioni perché chi viveva al Forteto potesse cercare l'approvazione solo all'interno delle regole della setta. Questo è l'aspetto centrale: aver rubato l'anima alle persone ha permesso di compiere gli abusi impunemente. Com'è potuto accadere tutto questo? Perché il mondo esterno non è riuscito a capire cosa accadeva?", chiede Donzelli. "All'esterno si facevano ponti d'oro al Forteto. Perché i giornalisti hanno scritto libri e articoli, professori universitari hanno aperto le porte delle aule magne, senatori e senatrici aperto le porte del Senato a Fiesoli e Goffredi? E dov'erano i sindacati, che dovevano tutelare il lavoro?". C'è stata, dice il vicepresidente, "una società toscana deficitaria che non ha capito e in qualche caso si è voltata dall'altra parte. Non mi interessa la polemica politica, Fiesoli si è adattato ad un sistema e ne ha approfittato. Fosse stato in una Regione di destra forse avrebbe fatto finta di essere un post- fascista e qualcuno ci sarebbe caduto allo stesso modo. Ma un sistema si è prestato, ha aperto porte, finestre, stanze del potere. Non sempre in buona fede". "Come commissione regionale – ha aggiunto Donzelli – non avevamo tutti gli strumenti e i poteri per arrivare a tante risposte, molti hanno risposto no alle nostre richieste di audizioni e documenti". Le richieste: "Cosa dobbiamo fare? Chiedere il commissariamento che faccia veramente piazza pulita, per una vera discontinuità che ora non c'è. Promuovere una inchiesta parlamentare. Prendere i provvedimenti: oggi ci sono ancora assistenti sociali, dirigenti della Regione, giudici minorili che hanno sbagliato o non hanno fatto il proprio dovere". "Commissariamento totale, con il rinnovo completo dell'organigramma della cooperativa e commissione d'inchiesta parlamentare chiede anche Andrea Quartini (Movimento 5 stelle), anch'egli vicepresidente della commissione d'inchiesta, per il quale il Forteto "era una sorta di lager dove davvero veniva rubata l'anima alle persone. Una struttura non accreditata, né accreditabile che ha continuato nonostante denunce e sentenze". Secondo Quartini "non esiste altra opportunità al commissariamento, questa è la ferma posizione del nostro gruppo". Perché "i grandi cambiamenti decantati non ci sono stati. Persone che risiedono nei ruoli di coordinamento e responsabilità della cooperativa sono in continuità con il passato e con la comunità". La politica, dice ancora Quartini, ha ora "la responsabilità di conoscere, capire ed elaborare proposte che garantiscano una effettiva tutela dei minori in ogni contesto. Una interazione tra tutte le figure competenti e i sistemi di controllo affinché gli errori del passato non si ripetano mai più". In questa direzione, "la priorità delle esigenze produttive, il successo commerciale, non può valere in una situazione come quella del Forteto – aggiunge Quartini – L'eccellenza produttiva del Forteto vale il prezzo che hanno pagato le vittime?". (s.bar)

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