Per migliorare l’esperienza di navigazione delle pagine e la fruizione dei servizi online, questo sito utilizza cookie tecnici e analitici.
Questo sito permette inoltre l’utilizzo di cookie di terze parti per funzionalità quali la condivisione e la visualizzazione sui social media.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando su collegamenti nella pagina acconsenti all’uso di questi cookie.
Per informazioni sui cookie e su come eventualmente disabilitarli, leggi la Cookie policy dei siti del Consiglio regionale della Toscana.
» Ufficio stampa » Comunicati » Comunicato Indietro

COMUNICATO STAMPA  n. 1052

 
dal   
  al     
 

Sanità: il dibattito sulla riforma

Il presidente della commissione Stefano Scaramelli illustra la proposta che contiene "adeguamenti normativi necessari". Gli interventi di Paolo Sarti (Sì-Toscana a sinistra), Stefano Mugnai (Forza Italia) e Andrea Quartini (M5s)

 

6 luglio 2016

 

Firenze – "Questo è l'ultimo atto per cercare di completare l'iter della legge 40. Si tratta di adeguamenti normativi necessari e a questo proposito presenteremo qualche emendamento per regolare e definire in maniera puntale, quindi passeremo agi altri due pilastri della riforma: zona distretto e organi collegiali. A quel punto la nostra riforma sarà compiuta". Così il presidente della commissione Sanità in Consiglio regionale, Stefano Scaramelli (Pd), ha illustrato in Aula la proposta di legge 67 che reca ulteriori disposizioni in merito al riordino dell'assetto istituzionale e organizzativo del sistema sanitario regionale. Il testo del provvedimento interviene a seguito dello stralcio apportato alla legge 84 varata nel dicembre 2015. Scopo del nuovo testo normativo, ha ricordato Scaramelli, introdurre alcune specifiche modifiche in linea con il processo di riorganizzazione degli assetti del servizio sanitario regionale avviato. Si definiscono, tra l'altro, anche gli ambiti territoriali aziendali e le zone distretto che vi sono comprese. A questo proposito, in merito alla zonizzazione, la commissione ha contestualmente approvato una proposta di risoluzione. Il provvedimento, dunque, viene approvato in attesa di una nuova proposta, che dovrà arrivare in tempi brevi, da parte della Giunta regionale. "È nostra intenzione – ha concluso Scaramelli – realizzare un testo unico della sanità toscana che tenga insieme i tre pilastri normativi con i quali abbiamo tentato di riformare il sistema. È evidente che con il compimento di questo atto, la riforma prende definitivamente il via. Nessun alibi potrà quindi essere più dato alle aziende rispetto anche ai tempi che ci siamo posti come politica per riformare noi stessi e rispetto ad obiettivi di maggior soddisfacimento, migliore e più puntuale risposta ai cittadini che chiederemo di raggiungere". "Ci troviamo a votare alcuni articoli stralciati di corsa e per bloccare un referendum chiesto da 55mila cittadini. È opportuno ricordarlo perché la memoria storica serve a capire dove si va e dove vogliamo andare", ha detto Paolo Sarti (Sì-Toscana a sinistra). "Questa riforma è frutto di una decisione molto solitaria, portata avanti senza dibattito e con una finta partecipazione. L'idea che stava al fondo, risparmio e riduzione delle figure apicali, oggi si scontra con nuovi organigrammi e nuove aziende di area vasta che si stanno moltiplicando". Per Sarti, il risparmio era inteso come "transizione dal servizio pubblico a quello privato". "Abbiamo perso e perderemo quasi il 10 per cento di personale fra i duemila operatori previsti tra il 2015 e il 2016, dando così luogo a liste d'attesa sempre più lunghe, errori sanitari e sofferenza degli operatori che lavorano al collasso e sono demotivati". "Ma c'era fretta di fare la riforma, una furia che oggi sembra essere venuta meno, sulla quale si annunciano altre cose da avviare quando sembrava fosse tutto fatto e pronto", ha concluso. Critiche alla proposta di legge sono arrivate anche dal capogruppo di Forza Italia, Stefano Mugnai. "Questa riforma passa necessariamente dal taglio di tutta una serie di servizi". "Quello di oggi è un atto fatto con stanchezza, che comunque andava fatto", ha rilevato, invitando la maggioranza ad una riflessione politica: "Il successo in Toscana di candidati alternativi al Pd si è basato su temi sanitari. La riforma che avete voluto ha portato a questo risultato: i cittadini si sono resi conto che sul territorio i servizi si stanno progressivamente impoverendo". Mugnai ha concluso ricordando la volontà manifestata in commissione di un documento condiviso concretizzata nella proposta di risoluzione collegata alla legge. "Eravamo d'accordo su un'idea. Il testo all'ordine del giorno necessita di modifiche se si vuole unità". "L'obiettivo era quello di non sottoporvi al quesito referendario o avreste concepito una riforma sanitaria con una proposta seria sulle zone distretto. Una volta evitato il referendum, ci si può prendere tutto il tempo del mondo", ha detto Andrea Quartini (M5s). Il vicepresidente del gruppo ha parlato di una proposta di riforma "basata ancora una volta sulla disponibilità di risorse piuttosto che sulle esigenze dei cittadini. Non vediamo, nel tira e molla di Villa Ragionieri per fare un esempio, un sistema vero di attenzione ai territori" ha concluso affermando come il risultato elettorale sia "molto legato alla politica sanitaria portata avanti in questi mesi". – SEGUE - (f.cio/s.bar)

Responsabilità di contenuti, immagini e aggiornamenti a cura dell'Ufficio Stampa del Consiglio regionale della Toscana