Per migliorare l’esperienza di navigazione delle pagine e la fruizione dei servizi online, questo sito utilizza cookie tecnici e analitici.
Questo sito permette inoltre l’utilizzo di cookie di terze parti per funzionalità quali la condivisione e la visualizzazione sui social media.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando su collegamenti nella pagina acconsenti all’uso di questi cookie.
Per informazioni sui cookie e su come eventualmente disabilitarli, leggi la Cookie policy dei siti del Consiglio regionale della Toscana.
» Ufficio stampa » Comunicati » Comunicato Indietro

COMUNICATO STAMPA  n. 0076

 
dal   
  al     
 

Matrimonio civile: Carraresi, società regge su istituto familiare

Nel corso della giornata di studio dedicata al legame principale della convivenza sociale, il consigliere regionale apre ad una riflessione ampia su diritti e doveri

 

23 gennaio 2015

 

Firenze – “Davvero facciamo il bene dei nostri figli ad offrire non più un babbo o una mamma, ma un genitore 1 e 2? Davvero è un bene mettere al primo posto il diritto al desiderio, anche nel procreare, forzando non la tradizione, ma la natura e la biologia?”. Tanti gli interrogativi posti dal consigliere regionale membro dell’Ufficio di presidenza Marco Carraresi al convegno internazionale di studio “Nuove tensioni nel matrimonio civile” in corso a palazzo Panciatichi a Firenze, organizzato dal Consiglio regionale in collaborazione con l’Unione giuristi cattolici italiani.
Nel ringraziare il cardinale Giuseppe Betori, Arcivescovo di Firenze, presente ai lavori, Carraresi ha ricordato che “fu proprio lui a parlare, soltanto pochi mesi fa, di preoccupanti segnali di oscuramento della verità sulla persona umana e sui suoi legami sociali”. “Credo – ha continuato – sia significativo, ed anche doveroso, per l’istituzione regionale, ospitare una riflessione a così alto livello su uno dei fondamenti sociali, quale è il matrimonio”. “Una società regge se ha delle architravi e una di queste è l’istituto familiare, fondato sull’unione stabile di un uomo e di una donna, aperta alla generazione della vita”. “Non è questione confessionale, ma antropologica”, ha chiarito Carraresi. “Eppure sempre più spesso questo fondamento non soltanto è messo in discussione, ma ridotto ad anticaglia, a retaggio del passato”.
“Sappiamo bene che oggi si diffondono modalità diverse di convivenza, che peraltro nessuno vuole vietare. Ma equiparare tali diverse modalità davvero giova all’assetto sociale?”. “Il dissacrare, il demolire quelli che sono i valori fondanti della convivenza umana non è un progresso, ma un terribile regredire”, ha osservato ancora Carraresi.
“Ben venga una riflessione seria, approfondita, competente, come quella di stamani”, ha detto manifestando una “preoccupazione che devo confessare: non riuscire a veicolare questa riflessione, questo messaggio, nei vari strati della società”.
La lunga giornata di studi internazionale che rientra nell’ambito delle iniziative della Festa della Toscana, proseguirà con la prolusione dell’avvocato cassazionista Mario Cioffi, già docente presso la Facoltà Teologica dell’Italia Centrale su “Il matrimonio tra tradizione e modernità”. Seguiranno interventi su temi quali l’agonia del matrimonio civile, il riconoscimento legale delle convivenze e di nuove forme di coniugalità, il ruolo della famiglia nel diritto pubblico di oggi, il matrimonio naturale, sacramentale e la procreazione assistita.
Tra i partecipanti Francesco D’Agostino ordinario di Filosofia del Diritto dell’Università di Roma Tor Vergata, Andrea Nicolussi ordinario di Diritto Civile dell’Università cattolica di Milano, Markus Krienke direttore della Cattedra Rosmini della Facoltà di teologia di Lugano, monsignor Markus Graulich sottosegretario del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi, Carlo Casini già magistrato di Cassazione. (f.cio)

Responsabilità di contenuti, immagini e aggiornamenti a cura dell'Ufficio Stampa del Consiglio regionale della Toscana