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COMUNICATO STAMPA  n. 1210

 
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Crisi: i casi più gravi, azienda per azienda

L’assessore Simoncini ha illustrato lo stato dei tavoli di crisi aziendali che la Regione sta seguendo

 

6 novembre 2012

 

Firenze – Questo il quadro delle principali crisi aziendali che l’assessore Simoncini ha illustrato all’aula ad integrazione dell’analisi generale della situazione economica.

Polo siderurgico di Piombino, quasi 3mila lavoratori a rischio.

La Regione, attraverso uno specifico protocollo, ha garantito e dato futuro alla presenza di Dalmine Lucchini, 2200 lavoratori. La società ha avviato la ricerca di possibili acquirenti ma il ritardo accumulato rischia un punto di non ritorno. L’azienda perde milioni al mese e negli ultimi tavoli nazionali, di fronte a questa situazione e all’assenza di prospettive certe sul piano industriale e di possibili acquirenti, si era anche ipotizzato l’utilizzo di normative nazionali per una gestione che guardasse al futuro del secondo polo siderurgico italiano. Solo nei giorni scorsi si è affacciata una proposta del gruppo Klesch. Ad oggi, però, non sono ben noti i contenuti e sembrerebbe presentare un forte ridimensionamento delle attività produttive e degli occupati. La Regione ha presentato da tempo al Ministero dello Sviluppo l’istanza per il riconoscimento di Piombino come “area di crisi industriale complessa”.

Magona, 540 lavoratori.

Appena ieri (lunedì 5 novembre, ndr) si è tenuto l’incontro al Ministero dello Sviluppo durante il quale si è appreso che l’azienda è ferma nel voler mantenere l’attività produttiva, pur in un quadro di difficoltà crescenti che portano a considerare l’ipotesi della cessione. La Regione spinge per un Accordo di Programma, primo e principale atto da perseguire per l’azienda e per l’intero polo piombinese.

Menarini, 1500 lavoratori.

A seguito dell’entrata in vigore del decreto con cui si introduce l’obbligo, per i medici, di prescrivere farmaci in base al solo principio attivo, l’azienda ha annunciato di dover procedere a 1000 esuberi. La Regione ha promosso un tavolo nazionale sul settore farmaceutico. La Menarini di Firenze ha accettato di congelare gli esuberi per un mese. Si attende la disponibilità manifestata dal governo nazionale e in particolare dal sottosegretario De Vicenti che è stato direttamente interessato della vicenda.

ISI(354 lavoratori). A gennaio 2013 si terrà la terza asta per la cessione dell’azienda di Scandicci (FI). Nei prossimi giorni, intanto, l’assessore incontrerà i soggetti dell’ex cordata Easy Green per capire se ci sono nuove ipotesi di intervento dopo il fallimento della prima proposta. Già fissata anche la riunione con la Eneco, che ha intenzione di procedere all’assunzione di circa 70 lavoratori ex Isi. Infine, non dovrebbero esserci difficoltà a confermare per il 2013 gli ammortizzatori sociali in essere.

De Tomaso Spa(142 lavoratori). La Regione si sta muovendo con il Governo in due direzioni: cercare nuovi investitori in vista del bando di vendita che il tribunale fallimentare intende emanare, e sostenere un progetto di ricollocazione del personale con un pacchetto di politiche attive, già predisposto e finanziato ricorrendo anche al fondo europeo Feg. La vicenda della De Tomaso di Livorno, come quella Eaton di Massa e quelle Magna, Trw e Mpn di Livorno, è legata alla crisi della componentistica auto, settore per il quale la Regione ha chiesto al Governo il riconoscimento di “area di crisi industriale complessa”.

NCA(140 lavoratori). Invitalia ha fissato al 31 dicembre la scadenza per cedere o mettere in liquidazione l’azienda di Massa Carrara. Ministero dello sviluppo economico e Invitalia sono al lavoro per trovare acquirenti. Ad oggi, tre sono i soggetti ancora in corsa per l’acquisto: Ocean, Antonini-Corsi e Admiral-Tecnomar. Invitalia sta aspettando una proposta definitiva con la garanzia del mantenimento dei livelli occupazionali. La Regione sostiene il lavoro di Invitalia e ha messo a disposizione strumenti di supporto verso i lavoratori e le aziende. Inoltre, anche a sostegno della vertenza Eaton, la Regione ha richiesto la ripresa del confronto ministeriale per l’accordo di programma di Massa. (f.cio/lm) – SEGUE - 

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