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COMUNICATO STAMPA  n. 0841

 
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Acquisti verdi: sì all’unanimità del Consiglio

Approvata la proposta di legge, presentata dai consiglieri Idv, che modifica la disciplina sugli appalti introducendo elementi che valutano gli impatti ambientali e privilegiano il riciclo

 

11 luglio 2012

 

 

 

 

 

Firenze – La Toscana promuove gli acquisti verdi, per migliorare la tutela ambientale, ma anche dare un incentivo all’innovazione tecnologica e alla competitività delle imprese. Il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità una proposta di legge, presentata dai consiglieri del gruppo Idv, che modifica l’attuale disciplina in vigore sugli appalti. Acquistare “verde” significa infatti rivedere le procedure di acquisto di beni e servizi, come pure la realizzazione di opere, valutando non solo il loro costo di acquisto, ma anche gli impatti ambientali e sociali che essi possono avere in tutte le fasi del processo produttivo, dalla lavorazione delle materie prime fino al riciclo o smaltimento dopo l’uso.

La proposta di legge prevede che l’erogazione dei finanziamenti agli enti locali per i lavori, le forniture ed i servizi che consentono acquisti verdi, sia subordinata alla previsione nel bando di una loro percentuale minima del trentacinque per cento.

L’Osservatorio regionale sui contratti pubblici avrà il compito di elaborare i dati relativi. L’affidamento dei contratti si svolge sulla base di un programma annuale delle amministrazioni interessate, che, nel valutare le offerte, dovranno tener conto degli elementi di sostenibilità ambientale (risparmio energetico, utilizzo di tecniche innovative ed ecocompatibili per l’approvvigionamento e lo smaltimento dei materiali, tecniche di ingegneria naturalistica, bioedilizia).

Come ha spiegato il presidente della commissione Affari istituzionali Marco Manneschi (Idv) illustrando il provvedimento, “c’era l’esigenza di rafforzare la normativa già vigente con elementi concreti che promuovessero gli acquisti sostenibili”. Per questo il programma annuale di acquisto per forniture e servizi della Giunta regionale conterrà l’elenco degli acquisti verdi, in particolare l’elenco delle forniture di beni realizzati con materiale riciclato, che dovranno essere almeno il trenta per cento. A decorrere dal secondo anno di applicazione, la Giunta presenterà ogni tre anni al Consiglio regionale una relazione sui risultati ottenuti dalla legge.

Pier Paolo Tognocchi(Pd) si è detto soddisfatto per il lavoro svolto, che rappresenta un passo in avanti, sottolineando che però “alla legge manca il criterio decisivo: quello che introduce la sanzionabilità dei Comuni che non rispettano gli indicatori che noi gli abbiamo fornito”. Per questo, secondo Tognocchi, occorre fare pressioni affinché il governo nazionale introduca penalità per chi non accetta di inserire gli acquisti verdi nelle proprie procedure di appalto.

Marta Gazzarri(Idv) ha commentato che “questa legge è stata da noi fortemente voluta e sostenuta. Vorrei che la Toscana diventasse in questo campo un esempio in Italia, e sono convinta che il mercato del riciclo possa essere un impulso per una politica industriale diversa e portare nuove occasioni”. Questo anche a seguito della prescrizione dell’Unione Europea, per cui tutto ciò che è riciclabile non potrà più essere conferito in discarica. Sulla stessa falsariga anche il giudizio di Mauro Romanelli (Gruppo misto), il quale ha espresso “grande apprezzamento per la legge” e sollecitato “ad avere una visione più complessiva e avanzata per quanto riguarda gli acquisti verdi e le politiche in questo settore”. Secondo Romanelli sarebbe necessario investire in ricerca e studi che permettano il riciclo di molti prodotti che attualmente, per le loro caratteristiche, non sono riciclabili. “In questo modo si favorirebbe un avanzamento della nostra economia – ha detto il consigliere – perché questo è uno dei pochi settori in cui è ancora possibile un’espansione, mentre altri hanno consumato tutte le risorse disponibili”. (cem/dp)

 

 

 

 

 

  

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