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COMUNICATO STAMPA  n. 1474

 
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Taglio del nastro per Pianeta Galileo 2007 (II)

Inaugurata nell’Aula Magna del Rettorato la quarta edizione della kermesse della cultura scientifica promossa dal Consiglio regionale, che coinvolgerà tutte le città della Toscana. Il ricordo di Antonio Meucci da parte di Pierluigi Meucci e di Alessandro Alberigi Quaranta

 

12 ottobre 2007

 

Firenze. La seconda parte della cerimonia ufficiale di inaugurazione di Pianeta Galileo 2007 è stata dedicata al ricordo di Antonio Meucci. Pierluigi Meucci, direttore dell’Agenzia per le attività di informazione del Consiglio regionale della Toscana e lontano discendente dell’inventore, ha sottolineato come vada sfatato il mito del Meucci vittima, geniale ma perdente. “Negli ultimi venti anni la storia ha dato definitivamente ragione all’inventore fiorentino e ha stigmatizzato il comportamento sleale del suo rivale, Alexander Graham Bell – ha spiegato Pierluigi Meucci -. Antonio Meucci d’ora in avanti deve essere visto come l’uomo che si è battuto per il riconoscimento dei suo diritti e al quale l’America si è inchinata, seppure cento anni dopo la sua morte”. L’inventore nel 2002 ha vinto la battaglia che gli ha restituito il merito di avere sviluppato per primo l’invenzione del telefono. “Riflettendo sulla vicenda di Antonio Meucci - ha proseguito il direttore dell’Agenzia consiliare – ci sono alcuni aspetti da mettere in evidenza: il rapporto che c’è fra creatività artistica e ogni altra forma di pensiero innovativo, il fatto che nell’era del ‘team di ricerca’ anche l’individuo può avere un ruolo propulsivo per l’innovazione, la consapevolezza che nella società della conoscenza le idee hanno un valore sempre maggiore sul mercato e, infine, il fatto che i giornali in tutta la vicenda Meucci fecero bene il loro lavoro, prendendo le difese del più debole contro le potenze economiche che stavano dalla parte di Bell”. Alessandro Alberigi Quaranta, dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, ha ribadito che Meucci ebbe il merito di inventare il capostipite della lunga famiglia dell’attuale telefono e, analizzando i motivi che impedirono al fiorentino emigrato di far fruttare imprenditorialmente le proprie invenzioni, ha citato la scarsa conoscenza della lingua inglese, la difficoltà di documentare con precisione e chiarezza le proprie realizzazioni, l’incapacità di valutare sotto il profilo economico le possibilità di sviluppo delle proprie imprese, l’estraneità agli ambienti in cui introdursi per ottenere risorse. “Occorre riflettere – ha detto Quaranta – sulla profonda diversità tra l’invenzione e il suo sfruttamento industriale ed economico. Il costo di un’invenzione risulta quasi sempre pari a circa il 10% della spesa totale necessaria per la realizzazione industriale e commerciale – e quindi ai ritorni economici – dell’invenzione stessa”. Per informazioni sul programma di Pianeta Galileo 2007 si possono consultare i siti www.pianetagalileo.it e www.consiglio.regione.toscana.it, scrivere a pianetagalileo@consiglio.regione.toscana.it o rivolgersi al numero verde 800 40 12 91. (cem)

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