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COMUNICATO STAMPA  n. 1399

 
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Pianeta Galileo 2007: la Toscana incontra la scienza (II)

Gli interventi di Marinelli, Nencini, Berlinguer, Simoncini, Pacini, Peruzzi

 

1 ottobre 2007

 

Firenze. “L’edizione 2007 di Pianeta Galileo è particolarmente sentita dall’Università di Firenze, che mette a disposizione docenti e strutture per la manifestazione”. A dichiararlo il rettore dell’ateneo fiorentino Augusto Marinelli, il quale intervenendo alla conferenza stampa di presentazione della quarta edizione della kermesse ha ricordato che “è da apprezzare soprattutto il tentativo di diffusione capillare della cultura scientifica che Pianeta Galileo opera”. Per questo, per lanciare l’iniziativa, l’Università ha messo a disposizione volentieri uno scenario di eccezione come la casa di Arcetri dove Galileo trascorse gli ultimi anni della sua vita. Marinelli ha spiegato che villa Il Gioiello, di proprietà demaniale e recentemente restaurata grazie ai finanziamenti dell’Università e dell’Osservatorio di Arcetri, verrà aperta ufficialmente tra qualche mese e diventerà un luogo di incontri e dibattiti al più alto livello possibile: insomma, una sorta di luogo simbolo. Il presidente del Consiglio regionale della Toscana Riccardo Nencini ha sottolineato che l’edizione 2007 di Pianeta Galileo, la quarta, si differenzia dalle altre per l’impostazione, “molto più attenta a rendere protagonista il mondo scolastico”. “Sono previsti una serie di eventi – ha ricordato ancora Nencini – con scienziati di fama internazionale”. Il tentativo di avvicinare i toscani alla scienza sembra cominciare a mietere qualche risultato, perchè le ultime proiezioni statistiche vedrebbero ridursi la forbice fra le iscrizioni alle facoltà umanistiche e quelle alle facoltà scientifiche, snobbate negli anni recenti dagli studenti toscani. Sulla necessità di avvicinare i cittadini alla scienza ha messo l’accento anche il presidente del Gruppo di lavoro interministeriale per la diffusione della cultura scientifica Luigi Berlinguer. “Gli eventi di Pianeta Galileo rientrano nell’indirizzo di sviluppare la cultura scientifica per cui il Gruppo che presiedo è nato – ha detto Berlinguer -. E’ un fatto di democrazia: gli italiani devono avere una preparazione scientifica e tecnologica, devono comprendere l’importanza che la scienza ha nella loro vita. Il benessere e la competitività della nostra società dipende da questo. L’Italia, in passato, questo non lo ha capito”. Anche la Toscana, ha proseguito Berlinguer, commette un errore se “presenta un’immagine di se stessa incentrata esclusivamente sul patrimonio artistico. Non si possono ignorare i Brunelleschi, i Leonardo, i Galileo e tutti coloro che hanno interpretato l’Umanesimo come premessa della rivoluzione scientifica”. Per questo Firenze dovrebbe far nascere “gli Uffizi della scienza”: alla presenza del Museo della scienza, della Fondazione Scienza e Tecnica, dell’Osservatorio di Arcetri e della casa di Galileo si aggiunge il progetto di istituire un museo dell’universo nella Torre del Gallo. “Pianeta Galileo vuole andare in controtendenza rispetto alla visione che la scienza sia soltanto una piccola parte della cultura – ha aggiunto l’assessore regionale all’istruzione, Gianfranco Simoncini – Per questo negli anni l’iniziativa è cresciuta, è uscita dalle aule scolastiche, coinvolge tutta la regione e non solo la nostra regione: è significativa infatti la presenza qui, oggi, di Luigi Berlinguer, a testimonianza del fatto che su questi temi e sull’idea di fondo anche a livello nazionale troviamo interlocutori attenti”. Simoncini ha ricordato anche l’impegno continuo della Regione Toscana su questo fronte, citando ad esempio le borse di studio per favorire l’iscrizione delle ragazze alle facoltà scientifiche, borse che l’anno scorso, primo anno di istituzione, sono già state utilizzate da 255 studentesse. “E’ bello che Pianete Galileo stia già diventando un appuntamento tradizionale per la Toscana – ha affermato Franco Pacini, noto astrofisico, per più di vent’anni direttore dell’Osservatorio di Arcetri, professore all’università di Firenze e membro del Comitato scientifico del progetto – Il rischio da evitare è quello di ‘ingabbiare’ la scienza dentro i festival e le rassegne: Pianeta Galileo invece dev’essere un volano che favorisca la diffusione della cultura scientifica e la costruzione di progetti nuovi, perché se Firenze è la città dell’Nmanesimo e del Rinascimento, dobbiamo anche ricordarci che Umanesimo e Rinascimento non erano solo arte, erano anche e soprattutto l’unione di tutte le branche del sapere, dall’arte alla scienza alla cultura nel suo complesso”. E’ stato Alberto Peruzzi, cordinatore scientifico di Pianeta Galileo, professore di filosofia teoretica all’unversità di Firenze, a concludere la conferenza stampa, ricordando lo spirito che fin dall’inizio ha animato le iniziative: “Avvicinare in un modo nuovo il mondo della ricerca al mondo dell’istruzione e anche al pubblico dei non specialisti – ha detto –. Perché la divulgazione scientica troppo spesso non permette di percepire quanto la scienza sia parte integrante della cultura nel suo complesso, quanto siano importanti, ad esempio, l’approfondimento storico delle teorie scientifiche, e la riflessione sui fondamenti del sapere, anche da parte di chi si occupa di ricerca”. Peruzzi ha ricordato alcune delle iniziaitive più significative del programma degli eventi, come il bando per il miglior “giocattolo scientifico”, il premio “Giulio Preti” per il dialogo fra scienza e democrazia, i convegni sul ruolo dei musei e sulla formazione degli insegnanti. (ab/cem)

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