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COMUNICATO STAMPA  n. 1211

 
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Pianeta Galileo:per una scienza che coinvolge

Presentata alla stampa la terza edizione. Nencini: “Pianeta Galileo è diventata una iniziativa scientifica di pregio e di valore nazionale”

 

12 ottobre 2006

 

“Pianeta Galileo, giunto alla terza edizione, non solo è riuscito a coinvolgere l’intero territorio regionale, ma è anche diventato un progetto scientifico di pregio e di valore nazionale”. Parola del presidente del Consiglio regionale Riccardo Nencini, che ha invitato a riflettere sui numeri: “la vocazione toscana non può essere solo umanista – ha detto – perché a fronte di prospettive lavorative interessanti, per laureati in materie scientifiche, i dati universitari parlano di una percentuale in negativo di circa il 17% nell’arco degli ultimi quindici anni”. E non solo, per l’uso di apparecchiature la Toscana se la vede col Veneto per gli ultimi posti in graduatoria. Da qui l’impegno della Giunta regionale, come ha sottolineato Gianfranco Simoncini, assessore all’istruzione, formazione e lavoro: “Abbiamo creduto in Pianeta Galileo, estendendolo a tutte le province e caratterizzandolo con una tipologia varia di iniziative, proprio per invitare gli studenti a iscriversi alle Facoltà scientifiche, per investire in capitale umano”. “La Regione Toscana ha deciso di promuovere la formazione scientifica – ha continuato l’assessore - con un finanziamento di 300mila euro per tutte le studentesse che si iscriveranno al primo anno delle facoltà scientifiche e con un fondo di 2 milioni di euro per i progetti dei giovani ricercatori, per dare una spinta alla ricerca toscana”. “La scienza fa parte della nostra civiltà in modo essenziale – ha sottolineato Alberto Peruzzi, membro del comitato scientifico – e con Pianeta Galileo vogliamo mettere in comunicazione il mondo della ricerca con quello della scuola, fino ad interfacciare la tematica scientifica con la vita dei cittadini”. Per raggiungere tale obiettivo non poteva mancare una spiccata diversificazione nella tipologia degli eventi: dibattiti, incontri, convegni… ma anche cinema e teatro. Come ha affermato Simonetta Pecini, presidente della Fondazione Toscana Spettacolo: “Il teatro è a servizio della scienza e, quale strumento principe di informazione e comunicazione, avvicina i ragazzi alla ricerca senza ricorrere alle tradizionali lezioni”. L’arma vincente di Pianeta Galileo è quindi la capacità di coinvolgere, come hanno sottolineato anche i professori dell’Università La Sapienza di Roma Alberto Oliverio, docente di psicobiologia e Paolo De Bernardis, docente di laboratorio di astrofisica, collegati in videoconferenza. Per far conoscere le frontiere della scienza e trasmettere il piacere della ricerca c’è ancora uno strumento ad hoc: l’aula virtuale, di cui ha dato ampia dimostrazione il professore universitario di fisica Roberto Habel. “Il progetto aula virtuale, sviluppato in occasione dell’Anno mondiale della Fisica, dalla Società italiana di Fisica e dai laboratori nazionali di Frascati – ha assicurato Habel – è uno strumento talmente facile, che permette alle scuole di stabilire un circuito tra loro e di allargare il mondo degli appassionati di fisica”. (ps)

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