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COMUNICATO STAMPA  n. 852

 
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Pianeta Galileo, laureati toscani tra università e sistema produttivo

In Toscana 15.000 i laureati nel 2004 ma solo 3.180 le previsioni di assunzioni nelle imprese; l’8% la richiesta di laureati che hanno un tasso di impiego inferiore al 17%. Questi alcuni dati al centro del convegno `La Toscana al bivio: fuga di cervelli o attrattore di intelligenze?`

 

17 ottobre 2005

 

“Analizzando i dati IRPET sugli ultimi laureati toscani e il loro impiego nel mondo del lavoro, emerge una carenza prima di tutto quantitativa: il sistema produttivo della nostra Regione non è in grado di assorbire l’offerta di lavoro dei laureati”. Con queste parole Gianluca Parrini, segretario dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, ha aperto la conferenza stampa di presentazione del convegno `La Toscana al bivio: fuga di cervelli o attrattore di intelligenze?` che si tiene martedì 18 ottobre alle ore 16.00 nell’auditorium del Consiglio regionale (via Cavour 4, Firenze). “Per questo motivo –ha aggiunto Parrini- il fenomeno che riguarda i laureati toscani è più grave della ‘fuga dei cervelli’ e si manifesta con la rinuncia alla fuga per un impiego sottodimensionato, rispetto alle potenzialità del titolo di studio posseduto”. I toscani laureati nel 2004 sono complessivamente 15.000 ma quanti di questi trovano un impiego nel sistema produttivo regionale? Troppo pochi: per il 2004 le previsioni di assunzioni nelle imprese toscane erano pari a 3.180, quindi meno del 17%. A livello nazionale su 269mila studenti che concludono i loro studi universitari, la domanda di lavoro delle aziende private italiane risulta di 57mila. Il “tasso di impiego” della Toscana risulta quindi la metà di quello della Lombardia (32,4%) e del Piemonte (31,4%) e inferiore a quello del Veneto (21%), del Trentino (31%), della Liguria e dell’Emilia Romagna (20,4%). In Toscana, inoltre, è bassa la richiesta di laureati, solo l’8%, mentre raddoppia al 16,4% la richiesta di diplomati fino al 35% per i titolari del titolo dell’obbligo scolastico. Principalmente tre le categorie sulle quali si concentra la domanda di laureati: quelle con competenze tecnico-ingegneristiche, con competenze economiche e con competenze scientifiche, le competenze richieste non sono, quindi, specialistiche. “Per superare la grave lacuna –ha detto la ricercatrice IRPET Sara Mele che ha presentato i dati della ricerca- sarebbe necessario creare le condizioni affinché l’accresciuta offerta di lavoro qualificato trovasse un adeguato sbocco nella domanda del sistema produttivo, attraverso politiche che favoriscano gli investimenti in ricerca e sviluppo e la formazione continua”. “La ricerca di Alma Laurea –ha detto il professor Angelo Di Franci- si è soffermata sull’analisi della mobilità dei laureati toscani sia per motivi di studio che per motivi di lavoro. Confrontando gruppi di corsi di laurea diversi emerge come la Facoltà di architettura sia quella che attrae più studenti in Toscana (+91,4%), seguita da quella di Scienze (+65%). Tra le regioni che attraggono studenti di scienze la Toscana si piazza al secondo posto (+34%) dopo l’Emilia Romagna (+49,7%) e seguita dal Friuli (+18,1%)”. “Analizzando gli spostamenti per motivi di lavoro –ha aggiunto Angelo Di Francia- ad un anno dalla laurea, nel 2003, gli occupati che risiedono in Toscana ma lavorano fuori sono al +9,8% mentre quelli che risiedono e lavorano in Toscana sono +90,1%”, il restante 1,3%, invece, non risiede in Toscana ma vi lavora”. (bb)

Responsabilità di contenuti, immagini e aggiornamenti a cura dell'Ufficio Stampa del Consiglio regionale della Toscana