COMUNICATO STAMPA n. 0981
Convegno: Dante, influssi e trasmigrazioni nel mondo anglosassone
Primo appuntamento a palazzo del Pegaso. Il presidente Antonio Mazzeo invia un saluto: “Finalmente siamo tornati in presenza e si può ricominciare ad organizzare eventi, e non poteva esserci migliore occasione di un’iniziativa che celebra il Sommo poeta”
di Benedetta Bernocchi, 1 ottobre 2021
Un appuntamento internazionale e multidisciplinare per dare una visione multiprospettica della presenza e dell’ispirazione di Dante sugli artisti angloamericani vissuti a Firenze. Il convegno ‘
Intarsi Danteschi’, iniziato questa mattina a palazzo del Pegaso, offre per la prima volta sguardi e voci sugli influssi danteschi.
Protagonista dell’appuntamento di stamani è stato Eugene Lee-Hamilton che nel 1898 aveva dato alle stampe, a Londra, una sua traduzione dell'Inferno e aveva portato a compimento la traduzione del Purgatorio. E proprio dall'esistenza della sua traduzione con note dell'Inferno è nata l'idea di celebrare il settecentenario della morte di Dante, riunendo idealmente a Eugene, alla Villa Il Palmerino e a Firenze, quel gruppo di artisti britannici e americani per i quali Dante e le sue opere furono, nell'Ottocento, un'intensa fonte di ispirazione.
“Dopo un lungo periodo che ci ha costretto ad attività ridotte con eventi on line e occasioni sporadiche di incontro - ha ribadito il presidente del Consiglio regionale,
Antonio Mazzeo in un saluto inviato ai partecipanti – finalmente stiamo tornando sempre più in presenza e, grazie al buon andamento della campagna vaccinale, si può ricominciare ad organizzare eventi anche all'interno del nostro Palazzo. Poterlo fare con iniziative culturali di grande spessore come questa, per di più celebrando il Sommo poeta, è davvero un motivo di soddisfazione ulteriore”.
Mazzeo, sottolineando una collaborazione e una vicinanza che dura ormai da anni, ha poi ricordato l’importanza e il ruolo dell’associazione il Palmerino. Gli anni in cui era attivo il salotto del Palmerino coincidono infatti con un periodo di interesse verso I'opera dantesca senza precedenti nel mondo anglosassone, caratterizzato fra I'altro da un notevole intensificarsi di tentativi di traduzione in lingua inglese. Si ricordano la prima traduzione integrale della Comedìa nel 1802 dell'irlandese Henry Boyd, alla celebre versione di H.F. Cary (1814) alla traduzione dell 'Inferno ad opera di John Aitken Carlyle, apparsa intorno alla metà del secolo, fino a giungere a quella del Purgatorio di C.L. Shadwell, e a Lee-Hamilton, nel 1898.
Il convegno prosegue nel pomeriggio alle 15.30 nella sala Fiamma Ferragamo al British Institute of Florence a palazzo Lanfredini (lungarno Guicciardini 9) e domani sabato 2 ottobre alle 9.45 alla Colonica di Villa Il Palmerino (via del Palmerino 6).
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