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COMUNICATO STAMPA  n. 1228

 
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Cultura: i giovani per l’agricoltura, presentata l’edizione 2019-2020 del Premio Zini

Per l’edizione numero 23 del Premio collaborazione con Slow Food Toscana. La cerimonia di premiazione il 13 dicembre prossimo all’Istituto ‘de Franceschi’ di Pistoia

 

di Camilla Marotti, 22 ottobre 2019

 

Firenze – Un’esperienza innovativa, assolutamente in linea con i tempi e anzi che guarda ‘avanti’. In palazzo del Pegaso è stata presentata oggi, martedì 22 ottobre, la 23a edizione del Premio Zini – “I giovani per l’agricoltura: innovare per rinnovare” – il più antico riconoscimento in ambito scolastico per alunni che dimostrano un comportamento corretto durante l’anno verso la comunità di riferimento per eccellenza, ovvero quella di compagni, docenti e personale di servizio; e per una ‘tesina’ prodotta dagli studenti dell’ultimo anno dove si approfondisca il tema della tradizione e innovazione in agricoltura.

Il Premio, che sarà assegnato a Pistoia il 13 dicembre, è nato per ricordare l’impegno del preside Renzo Zini nello sviluppo dell’Istituto professionale agrario Barone de Franceschi di Pistoia: è organizzato dalla scuola “de Franceschi”, dalla Fondazione Agraria che porta lo stesso nome, dalla Fondazione Renzo Zini e dall’Ordine degli Agrotecnici.Il Premio ha il patrocinio della Regione Toscana.

Un premio ‘antico’ eppure modernissimo, come è stato ricordato a più riprese in conferenza stampa. L’edizione 2019-2020 – “I giovani per l’agricoltura: innovare per rinnovare” – inaugura la partecipazione delle 25 Condotte Slow Food della Toscana, che da anni svolgono attività di educazione ambientale e di corretta alimentazione con ‘Gli orti in condotta’, dove i volontari Slow Food , insieme ai docenti, insegnano agli studenti degli istituti comprensivi e delle scuole medie come si coltivano gli ortaggi ed i frutti tipici della nostra terra.
Quest’anno, una sezione speciale del Premio è riservata agli studenti degli istituti comprensivi che si impegnano progettualmente con Slow Food.

A far gli onori di casa in sala Barile il presidente del Consiglio regionale, Eugenio Giani, e tre consiglieri regionali: Massimo Baldi, Maurizio Marchetti e Marco Niccolai. A condurre la presentazione Eugenio Fagnoni, presidente della Fondazione “de Franceschi”.

Nelle parole di Giani il premio è “un’esperienza di assoluto significato per la Toscana, nel momento in cui si parla di ambiente e sviluppo sostenibile, di riscoperta della terra e capacità toscana di valorizzare, attraverso l’agricoltura, risorse e possibilità di lavoro per i giovani”. Il presidente evidenzia l’opportunità “di valorizzare il brand Toscana”; riferendosi all’area del pistoiese, Giani ha parlato di “un’eccellenza toscana” sia per “la trasformazione dell’agricoltura in orticultura, ovvero la cura anche del piccolo lembo di terra; sia per la capacità di offrire novità dal punto di vista della lotta ai prodotti chimici” in agricoltura.

In primo piano, così come illustrati da Fagnoni, alcuni tratti del tutto innovativi dell’attività condotta sul territorio grazie al distretto forestale – di cui l’Istituto Franceschi è stato uno dei promotori –, che appaiono di significato regionale. Ad esempio, sul fronte della sperimentazione di scarti derivati dal legname – il ‘cippatino – , “si è dimostrato che si può ridurre fino al 30 per cento il consumo di glifosato e di altri diserbanti”. Così come a Pescia, ha aggiunto Fagnoni, si sta lavorando alla produzione di piante di ulivo esenti o resistenti ai virus, “per vedere se delle quattro attività tipiche della Toscana ce ne sia una che possa ridurre o non fare avanzare la xylella”.

“Tutto si lega alla formazione, che svolge un ruolo di assoluto e straordinario significato” precisa anche Massimo Baldi, che parla di “Un mix formativo per i ragazzi di altissima qualità”. Il ‘primato’ del premio, insomma, non è solo ‘storico’ è anche “per la qualità: si premiano progetti e quindi chi si sa ingegnare; la qualità del comportamento, e una cultura del verde, del convivere e della qualità della vita”. Precisando che “Slow Food”, chiosa il consigliere, “non è un circolo di cibo, ma una grande agenzia formativa”. L’Istituto Franceschi “ha una storia particolare, tutta sua” sottolinea Baldi, a cominciare dal convitto, e dall’intuizione di anticipare l’esperienza lavorativa per gli studenti in azienda.

Maurizio Marchetti riconosce che il Premio “è un’esperienza ormai molto importante”, mettendo sul tavolo anche la propria conoscenza diretta di Slow Food (maturata quando era sindaco di Altopascio). È molto importante “lavorare con i ragazzi dell’Istituto agrario partendo dalla coltivazione dei prodotti, per arrivare a poter mangiare quella frutta e quella verdura nella festa di fine anno”. E al tempo stesso “valorizzare i prodotti del territorio attraverso il percorso scolastico”. “Sono d’accordo con chi manifesta in piazza per l’ambiente, ma credo che questo sia un modo diverso di approcciarsi”.

Marco Niccolai, parla di “valore molto particolare del Premio” ed esprime soddisfazione per la collaborazione con Slow Food: “È un bell’arricchimento del Premio”, che può essere indirizzato verso la tutela delle nostre produzioni. Niccolai si augura “che questa esperienza pilota possa essere sviluppata da altre scuole agrarie sul territorio”; l’abbinamento con Slow Food, infatti, si presenta utile per i ragazzi e non solo “per quelli che vogliono fare dell’agricoltura la loro professione”, ma anche “come consumatori, perché poi fanno da cassa di risonanza nelle famiglie”.

Gianrico Fabbri, coordinatore regionale di Slow Food Toscana, ha ricordato l’impegno per l’educazione e la formazione e anche per far conoscere i prodotti di un territorio, che valorizzano l’economia locale e tutelano meglio al salute.

Alla conferenza stampa sono intervenuti la preside dell’istituto, Concetta Saviello; Cristina Zini, presidente della Fondazione Zini; Antonio Pagli, dell’Ordine degli agrotecnici di Pistoia. Gli elaborati per partecipare al Premio andranno consegnati entro il 6 dicembre 2019.
Per informazioni ipsaa.premio.zini@gmail.com

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