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COMUNICATO STAMPA  n. 0592

 
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Architettura contemporanea: nasce il Premio regionale biennale

Il presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani e la consigliera Elisabetta Meucci hanno presentato l'iniziativa questa mattina a palazzo Panciatichi. Alla conferenza stampa hanno partecipato Antonio Bugatti, Egidio Raimondi, Daniele Menichini, Carlo Lancia

 

15 aprile 2016

 

Firenze –“La Firenze del Rinascimento che si staglia da cinquecentottanta anni nel genio del Brunelleschi, la cui Cupola fu inaugurata il 25 marzo del 1436, mostra come attraverso l’architettura si esprimano i talenti, le creatività, i segni d’identità di un territorio. Proprio per questo l’attenzione alle nuove generazioni di architetti, in un rapporto costante con l’Ordine e l’Università, deve essere preoccupazione fondamentale di questo Consiglio regionale, che seguirà questo premio con la massima attenzione ed il massimo supporto”. È quanto ha dichiarato il presidente Eugenio Giani, nel corso dalla conferenza stampa di presentazione del Premio biennale di architettura contemporanea istituito a livello regionale dall’assemblea toscana, che ha approvato una specifica mozione, presentata dal gruppo consiliare Pd, con prima firmataria Elisabetta Meucci.
“Si tratta di un premio che vuole valorizzare le buone pratiche ed allo stesso tempo stimolare una riflessione pubblica su questa disciplina importantissima – ha sottolineato la stessa consigliera regionale, già assessore all’urbanistica del comune di Firenze, dove ha varato il regolamento urbanistico ed il piano strutturale – La Regione Toscana pone il buon governo del territorio al centro delle proprie politiche e pensiamo che il premio possa contribuire ad innalzare la qualità degli interventi, attraverso la valorizzazione dei suoi attori principali: il progettista, la committenza e l’impresa”.
L’iniziativa nasce dalla positiva esperienza del Premio Architettura Territorio Fiorentino, organizzato negli scorsi anni dalla Provincia di Firenze. Nella mozione le modalità ed i criteri per la partecipazione sono indicati in senso generale. Saranno definiti in dettaglio da un Comitato organizzatore, che la Regione istituirà con un protocollo d’intesa con la Federazione degli architetti della Toscana, l’Associazione nazionale costruttori edili della Toscana, l’Ordine degli architetti paesaggisti pianificatori e conservatori della provincia di Firenze e la Fondazione architetti di Firenze. Sarà compito del Comitato individuare anche le categorie del premio, ad esempio per i giovani professionisti o per le costruzioni con particolari caratteristiche di sostenibilità. Sempre il Comitato indicherà la Giuria.
“Quando l’architettura si apre alla città, deve incontrare la politica, che, in questo caso, ha risposto – ha rilevato Antonio Bugatti, consigliere della Fondazione Architetti di Firenze – Estendere a livello regionale il premio, che abbiamo sperimentato con successo per due edizioni a livello provinciale, è un buon punto di partenza per rilanciare il rapporto tra architetti e territorio. La Toscana è la prima regione italiana ad avere istituito un premio di architettura”.
“Si premia il più bravo, non il più noto – ha osservato Egidio Raimondi, presidente dell’Ordine degli architetti paesaggisti, pianificatori e conservatori della Provincia di Firenze – Si ritorna a quello che ha fatto grande Firenze, a quegli architetti che nel Rinascimento hanno vinto i concorsi. Non c’era opera che non venisse affidata per concorso. Questo fa bene non solo ai progettisti e alle imprese, ma anche ai cittadini, perché diffonde la cultura e innesca un processo virtuoso. Fa uscire tutti dall’obbligo di progettare a norma, che è il minimo. Spesso le norme prendono spunto dalla buona architettura per essere aggiornate”.           
Finalmenteattiviamo un percorsoper la promozione della qualità dell’architettura, che sta a cuore a tutti noi”, ha aggiunto Daniele Menichini, presidente dell’Ordine degli architetti della provincia di Livorno e componente della Federazione degli ordini della Toscana. 
“Sarà molto interessante, negli anni futuri, analizzare tutto questo in rapporto alla legge urbanistica, che dà precise indicazioni a favore degli interventi di rigenerazione e riqualificazione – ha osservato Carlo Lancia, direttore di Ance Toscana – Si tratta, comunque, di nuove costruzioni, ma all’interno di un contesto urbanizzato. È una sfida ancora più interessante e affascinante per un architetto”.
“Sono temi che troppo spesso rimangono circoscritti fra gli addetti ai lavori – ha concluso Elisabetta Meucci – Il nostro sforzo è farli conoscere a tutti, perché tutti sono interessati alla qualità della vita nelle nostre città”. (dp) 

Responsabilità di contenuti, immagini e aggiornamenti a cura dell'Ufficio Stampa del Consiglio regionale della Toscana