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COMUNICATO STAMPA  n. 0390

 
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Libri: una giovane maestra, esempio indimenticato per la comunità di Ponte Sestaione

Presentato in palazzo Panciatichi il volume “Con l’aiuto della Signorina maestra. Elena Salvestrini e la scuola di Ponte Sestaione, Cutigliano (1926 al 1930)”. E’ intervenuta la consigliera Daniela Lastri

 

4 aprile 2014

 

Firenze - Una giovane maestra, arrivata nella montagna pistoiese, che con il suo esempio e la sua vitalità riesce a rimanere impressa nel ricordo e nei racconti dei suoi alunni a distanza di anni. Intorno alla storia di Elena Salvestrini, insegnante alla scuola di Ponte Sestaione a Cutigliano dal 1926 al 1930, ruota il volume “Con l’aiuto della Signorina maestra”, presentato questo pomeriggio nella sala degli Affreschi di palazzo Panciatichi. Il libro, curato da Gabriella Nocentini, (Edizioni dell’Assemblea), ripercorre la vita della giovane maestra, partendo dai racconti degli alunni del tempo e facendo emergere storie e modi di vivere dell’epoca. Elena Salvestrini, arrivata a Ponte Sestaione con l’entusiasmo dei suoi vent’anni e con una macchina fotografica, oggetto molto raro nei primi del Novecento, creò da subito grande curiosità e riuscì a diventare un esempio per la piccola comunità. Secondo la consigliera regionale, membro dell’ufficio di presidenza, Daniela Lastri, che ha partecipato alla presentazione, la storia di Elena Salvestrini testimonia il cammino di emancipazione delle donne italiane e rappresenta il valore unico che può trasmettere una singola maestra quando impegna tutta la sua passione nel lavoro che svolge. Il lavoro di ricerca condotto dalla curatrice è, per Daniela Lastri, un’occasione unica per rivivere un passato importante del nostro percorso nazionale. Il materiale che la giovane maestra ha lasciato è prezioso, oltre che ricco e vario (esercizi, quaderni scritti dai bambini, appunti, spartiti e foto) e permette una ricostruzione accurata di un mondo che non c’è più, offrendo infiniti spunti storici, etno-antropologici, linguistici. Nel libro sono dunque contenuti aneddotti, storie, filastrocche, foto, ma anche i quaderni fascisti e le prescrizioni fornite dal Regime, che ben descrivono il sistema scolastico di quegli anni. L’impressione che, grazie a questo volume, ci viene tramandata a 90 anni di distanza, è quella di una ragazza dotata di una creatività inusuale, piena di idee e di energia: una figura di grande modernità, tenuto conto della vita di montagna in quell’epoca. La testimonianza del lavoro di Elena Salvestrini assume anche la valenza di una ricostruzione memorialistica ed affettiva tutta femminile, essendo l’autrice Gabriella Nocentini, anche lei insegnante, nipote di una sua scolara dell'epoca. Elena Salvestrini nasce a Uliveto Terme (Pisa) il 9 gennaio del 1904. Il padre, Arturo, è direttore di una fabbrica nel paese, la madre, Amelia Lavoratti, è casalinga, cura la casa e i quattro figli. Nel 1918 Elena si iscrive alle scuole normali di Pisa, dove si diploma nel luglio 1922 e inizia a insegnare nelle scuole elementari facendo supplenze in alcuni comuni della provincia di Pisa. Dopo aver superato brillantemente gli esami di abilitazione verrà assegnata come primo incarico in ruolo alla scuola di Ponte Sestaione, nella quale rimarrà dal settembre 1926 all’ottobre 1930. Nello stesso anno si sposa con Raffaello Sabatini e si trasferisce in Versilia, a Viareggio. Continuerà a insegnare nelle scuole viareggine fino a quando va in pensione, nel 1967. Muore nel 1985. Alla presentazione hanno poi partecipato, oltre all’autrice, la nipote della maestra Salvestrini, Isabella Pera, il direttore responsabile della rivista Storia Locale Claudio Rosati e Carmen Betti dell’Università di Firenze. (ap-cem)

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