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COMUNICATO STAMPA  n. 0284

 
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Mozione su legge elettorale: il dibattito (2)

Gli interventi di Ferrucci (Pd), Del Carlo (Udc), Magnolfi (Ncd), Russo (Cd), Marcheschi (FdI), Parrini (Pd), Manneschi (Idv Alde), Lastri (Pd)

 

12 marzo 2014

 

Firenze – Ivan Ferrucci, capogruppo del Pd, ha annunciato il voto di astensione. Ferrucci ha osservato che siamo davanti a una legge nazionale che presenta dei limiti, ma che sancisce la fine del bicameralismo e su cui ogni giudizio è impossibile fino a che non si sarà finito di affrontare complessivamente la questione delle riforme. “Questa è una mozione che non è utile ai fini della scelta – ha aggiunto Ferrucci –. Il miglior contributo che il Consiglio regionale della Toscana può dare è quello di approvare una nuova legge elettorale regionale all’unanimità”.
Secondo Giuseppe Del Carlo (capogruppo Udc) “è importantissimo che a mandare un messaggio del genere al Parlamento sia la Toscana, che ha anticipato una legge elettorale, simile a quella adottata poi a livello nazionale, che è stata un mezzo disastro”.
Da parte del capogruppo Ncd Alberto Magnolfi è arrivata una sollecitazione a discutere al più presto la legge elettorale regionale, “su cui sembrano essere saltati tutti i tempi”. Magnolfi ha detto poi di condividere buona parte dei contenuti della mozione presentata.
Rudi Russo (Cd) ha giudicato “tempestivo presentare un invito al Parlamento, mentre sta discutendo, da parte di noi ‘redenti’ consiglieri regionali toscani. Questo tipo di legge, con le liste bloccate, ha scavato un fossato tra istituzioni e opinione pubblica che rischia di diventare incolmabile”.
“Le regole vanno scritte per il popolo, non per il proprio interesse – ha osservato Paolo Marcheschi (Fdi) – e ricordatevi che il popolo con il voto è pronto a elargire grandi lezioni. Non si possono decidere le regole in una stanza, dobbiamo restituire a questo paese una politica con la p maiuscola”.
Per Gianluca Parrini (Pd), uno dei firmatari della mozione, la discussione è tutt’altro che strumentale: “Credo sia nostro dovere – ha dichiarato – discuterne in questa sede in maniera seria e costruttiva”. Il giudizio di Parrini sulla legge elettorale in approvazione al parlamento è negativo: “si tratta – ha proseguito – di una versione peggiorata del Porcellum, che non ne risolve molte criticità. Credo che il diritto di preferenza, ad esempio, sia l’unica possibilità reale che i cittadini hanno di scegliere il proprio rappresentante”. Critico anche su quello che il consigliere definisce un “bipolarismo forzato”: “non esistono tecnicismi in grado di riportare la politica nel paese, la governabilità si conquista creando un quadro politico credibile”.
Apprezzamento per la qualità della discussione anche dal consigliere Marco Manneschi (Idv-Alde): “sono stati toccati – ha detto – punti essenziali per la vita democratica del paese”. Il consigliere ha poi messo in guardia da possibili “scivolamenti verso l’autoritarismo”. “Una legge elettorale – ha dichiarato – deve essere in grado di garantire sia governabilità che rappresentanza. Se una delle due caratteristiche viene meno il rischio c’è”. La mozione di oggi rappresenta per Manneschi “un segnale importante, un contributo che il Consiglio regionale fornisce al dibattito politico nazionale”.
Sono altre le priorità del dibattito regionale sulla legge elettorale secondo la consigliera Daniela Lastri (Pd). “Non ho sottoscritto la mozione perché ritenevo che per la nostra istituzione fosse necessario lavorare sull’aspetto della riforma del senato e sul titolo V della Costituzione, dal momento che ci riguardano direttamente”. I lavori sulla legge elettorale regionale – ha aggiunto – proseguono e “stiamo facendo un lavoro certosino per arrivare ad una legge condivisa, se non da tutti, da una larga maggioranza”. La mozione ha comunque il pregio, secondo la consigliera, di “intervenire sulla questione della parità di genere. Sbaglia chi pensa che la battaglia che stanno portando avanti alcune parlamentari sia basata sul mantenimento della poltrona. Se questo paese – ha concluso – non sa risolvere il problema della rappresentanza di genere in modo equo non possiamo fare altro che approvare delle leggi che la tutelino”.
Ha annunciato il voto contrario di Forza Italia il capogruppo Giovanni Santini: “siamo contrati – ha detto –. È evidente come questo sia un dibattito interno al Partito democratico, nel quale non vogliamo entrare”. (cem/ap) – fine –

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