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COMUNICATO STAMPA  n. 0150

 
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Pianeta Galileo: in mostra le radici toscane nella storia italiana del Radar

Presentata alla Tribuna Galileo al Museo della Specola, con la consigliera dell’Ufficio di presidenza dell’Assemblea toscana Daniela Lastri

 

12 febbraio 2013

 

Firenze - “Il radar: una storia italiana”, questo il titolo della mostra presentata oggi a Firenze al Museo della Specola. Un’occasione unica per scoprire che un capitolo fondamentale di quella storia è stato scritto anche in Toscana, grazie alle figure di Ugo Tiberio e Nello Carrara. Obiettivo della mostra – che rientra nelle iniziative di Pianeta Galileo 2012-13, manifestazione dedicata alla cultura scientifica, promossa dal Consiglio Regionale della Toscana – è presentare una ricostruzione storico-scientifica della nascita e dello sviluppo di questo strumento. Una storia - ha sottolineato la consigliera Daniela Lastri – che oltre 300 giovani avranno la possibilità di conoscere da vicino. Non solo: gli studenti visitatori saranno accompagnati in questa avventura alla scoperta del radar, da guide rigorosamente reclutate dalle scuole, circa 80-90 ragazzi. Un investimento per i giovani e con i giovani, nel quale il Consiglio regionale crede fermamente, come dimostra l’impegno costante per Pianeta Galileo e per tutte le iniziative che vi ruotano attorno, ha ricordato la consigliera dell’Ufficio di Presidenza dell’Assemblea toscana.
Scopo principale del progetto è presentare ad un pubblico giovane (e meno giovane) il racconto di una vicenda scientifica poco conosciuta, che ha come protagonisti Ugo Tiberio e Nello Carrara. Ugo Tiberio, ingegnere e ufficiale della Regia Marina, a metà degli anni ’30 del secolo scorso pose per primo le basi della teoria del radar ed è sua la paternità dell’equazione del radar. Insieme a lui operò Nello Carrara, il padre delle microonde. La collaborazione tra loro portò alla realizzazione di due prototipi di radar. Nacque così ‘Gufo’, realizzato e prodotto dalle Officine Galileo di Firenze e posto su alcune navi da guerra. La mostra, allestita nella prestigiosa Tribuna di Galileo al Museo della Specola, ripercorre la storia e il progresso scientifico legati a questo strumento, arrivando fino ai giorni nostri.
Come illustrato nel corso della presentazione, la mostra non ha un taglio specialistico, ma intende concentrarsi su alcuni momenti di quella storia carichi di significato, a partire dalla toscanità degli studi, con Tiberio e Carrara che operano principalmente a Livorno, presso il Regio Istituto Elettrotecnico e delle Telecomunicazioni e l’Accademia Militare. In seguito svolgeranno la loro attività a Pisa e Firenze, lasciando segni indelebili:  la loro scuola produrrà allievi e risultati che hanno avuto e ancora oggi hanno un posto di primo piano nel panorama scientifico e tecnologico. Da qui l’idea di una mostra itinerante, almento tra i tre atenei toscani.
La mostra sarà visitabile fino al 17 febbraio, dalle 9.30 alle 16.30 alla Specola (via Romana 17, Firenze), successivamente sarà invece allestita a Siena e poi a Pisa. Con una tappa anche a Palazzo Panciatichi, come ha ricordato Lastri, per incontrare i cittadini toscani e proporre loro un racconto, scandito da una quindicina di pannelli e corredato da una serie di oggetti e documenti di valore storico.
Una storia che possiamo far partire nel 1996, quando Paolo e Roberto Tiberio, figli di Ugo, ritrovano in vecchio baule di famiglia, a Livorno, con un manoscritto del padre del 1936, dove si anticipano molte delle basi concettuali e soluzioni tecniche dei futuri radar. Il “manoscritto ritrovato” può dunque essere letto come un flash-back che ci riporta agli anni Trenta del secolo scorso e, prima ancora, agli inizi del secolo, a pochi anni dall’invenzione della radio da parte di Guglielmo Marconi.
Come ricordato da Daniela Lastri, nei ringraziamenti, il contributo principale alla mostra si deve a Paolo Tiberio, figlio di Ugo Tiberio, che ha offerto la sua collaborazione assidua e ha fornito importanti documenti. Altri apporti di rilievo sono venuti da Eugenio Carrara, figlio di Nello Carrara, da Franco Samoggia (ex AD della SMA), e dal professor Stefano Campi, del comitato scientifico di Pianeta Galielo. L’allestimento è curato dall’associazione LUDICA onlus, che si occupa di tutti gli aspetti organizzativi, in particolare delle visite guidate offerte alle scuole.
Insieme a Daniela Lastri sono intervenuti alla presentazione della mostra 
Stefano Campi, Franco Samoggia e Emanuele Pace (Ludica). Tra gli appuntamenti all’interno del programma dell’esposizione ricordiamo quello del 16 febbraio: conferenza dei professori G. Galati e P. Tiberio e del dottor A. Lazzareschi Sergiusti, “Cent’anni di radar in Italia”, al museo naturale de “La Specola” alle 11 per gli studenti e alle 17.30 per un pubblico meno giovane. (ps)
 
 
  

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