COMUNICATO STAMPA n. 0664
Pianeta Galileo, la lezione di Monaci: restituire il futuro ai giovani capaci (2)
Il presidente del Consiglio firma gli accordi con Atenei e Ufficio scolastico: “Le risorse delle Istituzioni per offrire opportunità a chi ha volontà e merito”. “La trasparenza dei nostri atti per dimostrare il valore di iniziative concrete”
1 luglio 2010
Firenze – C’è la crisi finanziaria, certo, e ci sono le ristrettezze imposte da questa; ma “le risorse per iniziative magari poco appariscenti ma di valore concreto, ci sono”. Alberto Monaci, presidente del Consiglio, firma gli accordi con Atenei e Ufficio scolastico in vista della prossima rassegna di Pianeta Galileo, e nell’occasione definisce spirito e prospettive dell’edizione che si aprirà ad ottobre.
Secondo Monaci “la scorsa edizione è andata più che bene (oltre 25mila persone coinvolte, ndr), ma possiamo fare ancora meglio”. Con l’obiettivo di “dare l’opportunità a tutti i nostri giovani di conoscere e frequentare; di sapere che chi ha capacità, volontà, attitudine e fiducia può farcela, può arrivare in cima alla piramide”.
In fondo, ricorda il Presidente, la lezione del nostro dopoguerra è stata proprio questa: “Abbiamo voluto uno Stato con molta etica e che dettasse regole: questo ha dato a tutti noi la possibilità di costruirci il futuro”. Oggi, le Istituzioni hanno il dovere di fare altrettanto con i nostri studenti. Per “restituire la fiducia” però, bisogna che essi sappiano che “le carte non sono truccate”, che per davvero chi ha i numeri può giocare la sua scommessa. Del resto, commenta Monaci, così si spiega la supremazia nella cultura scientifica dei cosiddetti “paesi emergenti”, a fronte dell’arretratezza tutta italiana anche rispetto ai paesi dell’Occidente.
In questo senso la “trasparenza è il punto fondamentale, da parte delle Istituzioni, delle Università e di questo Consiglio prima di tutti”. “Noi – chiarisce Monaci – oggi firmiamo atti che sono a disposizione di tutti, perché possono essere visti e conosciuti e perché abbiamo la volontà di un progetto”. Quello di restituire ai nostri studenti la possibilità “di crederci“. (Cam) – SEGUE –
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