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COMUNICATO STAMPA  n. 1263

 
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Pianeta Galileo: un’edizione 2009 ricca di eventi (III)

Gli interventi di Lara Albanese e di Alberto Peruzzi in conferenza stampa

 

9 ottobre 2009

 

Firenze – “Avvicinare i bambini alla scienza significa farne degli adulti più liberi. Saranno dei cittadini che potranno esprimere la loro opinione su temi importanti quali la fecondazione assistita, il nucleare o le energie rinnovabili con maggiore consapevolezza”. Queste le parole di Lara Albanese, ricercatrice dell’Osservatorio Astrofisico di Arcetri, alla conferenza stampa di presentazione dell’edizione 2009 di Pianeta Galileo al Museo della Scienza di Firenze. “L’immaginazione e la fantasia dei bambini non sono affatto lontane dalla scienza. I ricercatori stessi sono i primi ad usare l’immaginazione nel formulare delle teorie che poi applicano e rendono scientifiche – ha proseguito Lara Albanese -. E’importante insegnare ai ragazzi quella che Gianni Rodari chiamava ‘la grammatica della fantasia’: stimolando l’interesse dei bambini avremo degli adulti appassionati alla scienza”. All’incontro con i giornalisti di oggi è intervenuto anche Alberto Peruzzi del comitato scientifico di Pianeta Galileo, che ha ricordato i numeri dell’edizione di quest’anno: 118 lezioni-incontro tenute da ricercatori e rivolte alle scuole, 35 visite guidate in musei ed istituti scientifici, 8 convegni, un premio internazionale, ma soprattutto un convegno internazionale al Gabinetto Viesseux sull’eredità del pensiero di Galileo in Cina. E ancora seminari e laboratori per ragazzi e adulti. Ma anche lo spettacolo contribuirà alla diffusione del messaggio galileiano con la proiezione di film a tema scientifico e la rappresentazione di spettacoli teatrali incentrati sulla figura del grande astronomo. Questi ci mostreranno il Galileo uomo e padre, colto nel rapporto con la figlia Celeste. “L’obiettivo della manifestazione è di mettere in contatto i cittadini con il piacere di fare scienza, di stimolare nei ragazzi e negli adulti l’interesse a saperne di più - ha detto Peruzzi. In quest’ottica si conferma vincente la scelta di collaborare con le scuole: l’interesse a capire verrà stimolato anche quest’anno attraverso la pratica nei laboratori scientifici. Un giovane può così rendersi conto in prima persona di cosa significa fare ricerca e lavorare in un laboratorio. Sono segni che vengono lasciati impressi nei giovani, stabilendo rapporti stabili fra il mondo della scuola e quello della ricerca scientifica”. (mb)

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