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COMUNICATO STAMPA  n. 1561

 
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“Premio Preti” a Ian Hacking e Paolo Parrini

A conclusione di Pianeta Galileo, il presidente Nencini ha conferito il premio ai due studiosi

 

15 novembre 2008

 

Firenze – Ian Hacking, una delle figure più in vista a livello internazionale nella filosofia della scienza, e Paolo Parrini, ordinario di Filosofia teoretica all’Università di Firenze, epistemologo fra i più stimati e noto per le sue ricerche sui criteri di oggettività della conoscenza scientifica, hanno ricevuto oggi dalle mani del presidente del Consiglio regionale toscano, Riccardo Nencini, il Premio internazionale Giulio Preti. La cerimonia ha chiuso ufficialmente le iniziative di Pianeta Galileo 2008, la rassegna del sapere scientifico che per oltre un mese ha coinvolto tutte le città toscane con con oltre duecento appuntamenti, dai convegni al teatro, dalle lezioni nelle scuole ai seminari per gli insegnaNti. “Il Premio Preti – ha detto Nencini - mette in collegamento due discipline che da sempre hanno fatto la storia del pensiero: la scienza e la filosofia. Discipline che ci aiutano a trovare sempre più risposte alle domande più antiche”. “La libertà della ricerca, la libertà della scienza fanno parte integrante della nostra Costituzione – ha aggiunto – Purtroppo non possiamo dire che siano principi pienamente attuati: troppo spesso la ricerca è ancora soggetta a limiti non sempre giustificati. Ma è proprio nel nome della libertà che la Toscana continua e continuerà a sostenere quei principi”. Il Premio, giunto quest’anno alla sua seconda edizione, è intitolato a Giulio Preti, uno dei più grandi esponenti della cultura filosofica italiana, per molti anni docente dell’ateneo fiorentino, che ha lasciato in eredità una profonda riflessione sul ruolo del sapere scientifico nella civiltà contemporanea. Nel panorama internazionale degli studi nel campo della filosofia della scienza, Ian Hacking è una delle figure di maggior spicco. Se l’immagine del rapporto fra teoria e pratica sperimentale è cambiato, con implicazioni sia per l’epistemologia sia per la storia del pensiero scientifico, ciò si deve anche a fondamentali contributi dati da Hacking nel corso degli ultimi decenni. Le indagini di Hacking hanno infatti permesso di capire come l’esperimento, oltre a essere un ingrediente essenziale nel controllo delle teorie che aspirano alla “scientificità”, è un momento costitutivo dell’immagine del mondo che la scienza viene elaborando. Con coerenza, rigore e grande chiarezza espositiva, nei lavori di Hacking si sono sempre intrecciati puntuali ricerche di storia della scienza, riflessioni sul linguaggio delle teorie, analisi metodologiche e considerazioni di ampio respiro sul significato dei cambiamenti subiti da un dato modello di “sapere”. Paolo Parrini è uno dei più stimati epistemologi italiani, ed è stato allievo e assistente di Giulio Preti. Le sue ricerche sui problemi che riguardano la struttura della conoscenza e i criteri della sua oggettività sono considerate, in Italia e all’estero, un punto di riferimento per la finezza e il rigore dell’analisi. Parrini è anche noto per il suo impegno nella ricostruzione storica di quel complesso, e fondamentale, insieme di idee che ha contraddistinto la nascita e lo sviluppo dell’empirismo logico – che, tra le correnti della filosofia del Novecento, è quella che ha maggiormente promosso una stretta collaborazione fra scienziati e filosofi. In occasione del conferimento del Premio, Ian Hacking ha tenuto una relazione su “Un dibattito fra Focault e Preti”, mentre Paolo Parrini ha parlato del tema “La scienza come ragione pensante”. (ab)

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