COMUNICATO STAMPA n. 0857
MemoFest 17: la memoria chiave per aprire il futuro
Presentato il Festival di Seravezza in palazzo del Pegaso dal sindaco Tarabella, l'assessore Genovesi e l'organizzatrice Evangelisti. Il presidente Giani: "Iniziativa che ci porta nel cuore più bello della Versilia, esplosione del Rinascimento mediceo"
7 giugno 2017
Firenze – “È un’iniziativa che ci porta nel cuore più bello della Versilia, la villa di Seravezza, esplosione del Rinascimento mediceo nel loro luogo più caro. La villa si può considerare il ‘Palazzo Grassi’ della Versilia, in cui si vivono contemporaneamente mostre, come quella su Primo Conti l’anno scorso, o sui manifesti storici del Comune quest’anno, insieme a dibattiti, incontri con altre personalità per richiamare il senso della memoria. Il futuro può essere affrontato con la logica costruttiva delle scelte giuste solo con il senso della storia e della memoria”. Il presidente del Consiglio regionale,
Eugenio Giani, ha sintetizzato così il senso di MemoFest 17, il Festival della memoria presentato questa mattina nel palazzo del Pegaso a Firenze. Una novità per la Versilia, in calendario i prossimi sabato 10 e domenica 11 giugno a Seravezza, nell’area medicea, riconosciuta dall’Unesco come patrimonio dell’Umanità. Due giorni segnati dal ritmo incalzante di storie che partono da lontano, ma sfociano nell’attualità.
“La memoria è il motivo conduttore della mia amministrazione, che ha voluto fin dal giorno dell’insediamento, lo scorso anno, sottolinearne la necessità di presenza nella programmazione delle azioni quotidiane – ha sottolineato il sindaco di Seravezza
Riccardo Tarabella – Una compagna di viaggio del nostro vivere quotidiano, senza la quale ogni tentativo di crescita e ogni sfida culturale sarebbero orfani”.
La memoria a 360 gradi sarà quindi al centro di questi due giorni, come ha spiegato l’organizzatrice del festival
Alessandra Evangelisti. La‘memoria dell’attualità’sarà presente conil giudice Piercamillo Davigo, che ha fatto parte del pool di ‘Mani Pulite’, con Ilaria Cucchi, sorella di Stefano, il giovane morto nel 2009 in custodia cautelare, il sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, il giornalista Alberto Negri, esperto del Medio oriente ed il medico Pierdante Piccioni, che ha perso di colpo, dopo un incidente, dodici anni di memoria. Due gli spettacoli in cartellone: ‘Mafie, maschere e cornuti’, giullarata di e con Giulio Cavalli e ‘Non ce ne importa niente’ con Le Sorelle Marinetti sui primi trent’anni della radio in Italia.
“Mettiamo al centro della nostra iniziativa non solo la memoria, ma anche i giovani e l’intera città – ha ricordato l’assessore alla promozione e valorizzazione del territorio
Giacomo Genovesi – Una selezione di documenti dell’archivio storico comunale, relativi agli anni della seconda guerra mondiale, mostreranno l’impatto del conflitto sulla vita quoditiana delle persone. Si tratta, ad esempio, degli avvisi di sospensione delle feste patronali per i bombardamenti oppure delle raccomdazioni fatte dalle autorità alla popolazione contro i saccheggi”. (dp)
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