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COMUNICATO STAMPA  n. 0787

 
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Bilancio 2016 e legge di stabilità: il documento preliminare

L’assessore Vittorio Bugli nell’informativa al Consiglio traccia la cornice economico-finanziaria per il bilancio di previsione 2016, la legge di stabilità e le proposte di legge collegate. Preoccupazioni sul fronte degli investimenti

 

6 ottobre 2015

 

 


 
Firenze –“Per la prima volta dopo diversi anni la nostra discussione si inserisce all’interno di un quadro caratterizzato da segnali di ripresa”.
Lo ha sottolineato l’assessore Vittorio Bugli nell’informativa sul ‘Documento preliminare al bilancio di previsione 20166, legge di stabilità e proposte di legge collegate’. La cornice economico-finanziaria, cioè, che contiene le scelte che saranno alla base del bilancio di previsione e della legge di stabilità del prossimo anno.
A suo giudizio siamo di fronte ad un’inversione di tendenza, sostenuta sia da fattori esterni (la politica espansiva della Bce, il basso costo delle materie prime, il tasso di cambio favorevole), sia dal percorso riformatore del Governo: JobsAct, Irap sul lavoro, decontribuzione per i nuovi assunti, 80 euro, riforme istituzionali e via dicendo. “Il Paese ha riconquistato la fiducia dei risparmiatori, dei mercati, dell’Europa – ha osservato Bugli – che ci ha permesso di utilizzare i margini di flessibilità previsti dai trattati”.
In questo contesto la Toscana ha tenuto meglio di altri, tanto che le previsioni di Irpet stimerebbero a fine anno una crescita del Pil dell’ 1-1,2% ed anche i dati sull’occupazione, relativi al primo semestre 2015, segnalerebbero una ripresa significativa.
Bugli ha ricordato che la legge di stabilità 2015 e gli interventi legislativi precedenti hanno chiesto al sistema regionale un contributo rilevante di 5,2 miliardi di euro e, per la Toscana questo significa minori trasferimenti per oltre 440 milioni. 
“Non potevamo restare a guardare - ha aggiunto l’assessore – Abbiamo accettato la sfida e provato a disegnare una ‘nuova Regione’: ancor più sobria, leggera, con la filiera decisionale accorciata, con una classe politica consapevole di dover lavorare di più e costare di meno”. Una semplificazione, cioè, tale da trasformare la Regione, oltre che in ente di legislazione e controllo, anche in ente di gestione e governo. E’ stato deciso, inoltre, di mettere mano alla riforma sanitaria, per ottimizzare “uno dei migliori sistemi sanitari d’Italia”.
I direttori generali sono passati da otto ad uno, sono state eliminate le aree di coordinamento, i dirigenti passeranno da 114 a 70. Entro l’anno andranno in pensione anticipata circa 260 dipendenti, per un risparmio a regime di circa 9 milioni di euro, calcolati solo sullo stipendio tabellare. Sarà avviato concretamente nei prossimi mesi il riordino delle funzioni provinciali, ci sarà l’affidamento della gara per il gestore unico del Trsporto pubblico locale, una forma unica nel panorama nazionale. Nella sanità la riduzione delle aziende e l’avvio dell’Estar consentirà sia di risparmiare, sia di qualificare la spesa sanitaria.
L’assessore ha sottolineato come negli ultimi due bilanci siano state anticipate risorse sui fondi comunitari per circa 100 milioni, per anticipare bandi fondamentali e che nei prossimi sette anni le risorse saranno superiori, perché nella trattativa sono stati garantiti 143 milioni in più su 410 milioni totali di risorse regionali a cofinanziamento di quelle comunitarie, circa 20 milioni l’anno in più da cercare nel bilancio regionale.
Per quanto riguarda la proposta di bilancio 2016/2018 Bugli ha precisato che è stata elaborata a legislazione vigente. Ecco le cifre.
Le entrate regionali libere e le risorse erariali per il Tpl attese per il 2016 sono pari a circa 1.447 milioni di euro. Esse consentiranno il finanziamento  delle spese obbligatorie (131 milioni), dei fondi di riserva (117 milioni), delle spese di funzionamento (402 milioni), delle spese incomprimibili (123 milioni), del Tpl (559 milioni). Inoltre 12 milioni di euro serviranno per spese che erano state finanziate con il ricorso all’indebitamento e dovranno essere coperte da spese di parte corrente. I restanti 103 milioni serviranno ad assorbire, almeno in parte, la manovra finanziaria statale.
Oltre alle entrate regionali libere, saranno iscritti in bilancio: il fondo sanitario indistinto (6,7 miliardi di euro), le risorse per la programmazione Ue per circa 411 milioni (Fesr 105, Fse 100, Feasr 206).
Restano da finanziare circa 130 milioni di euro, attraverso una revisione della spesa ulteriore, risparmi sulla spesa per il personale e sui costi della politica, recupero di risorse nell’ambito della nuova programmazione Ue.
“E’ sul fronte degli investimenti che nascono le maggiori difficoltà e incertezze se non intervengono maggiori elasticità sull’attuazione del pareggio di bilancio, come richiesto dalla Conferenza Stato-Regioni, perché non possiamo contrarre nuovo debito” ha sottolineato Bugli, ricordando che l’importo massimo del debito contraibile è attualmente pari a circa 70 milioni di euro. “La Regione Toscana – ha concluso – investiva ogni anno qualcosa come 350/400 milioni l’anno. Adesso siamo fermi a 70 milioni”. (dp)

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