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COMUNICATO STAMPA  n. 0150

 
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Pari opportunità: celebrata giornata mondiale contro mutilazioni femminili

La commissione presieduta da Rosanna Pugnalini ha svolto una seduta straordinaria cui hanno partecipato, tra gli altri, il presidente del Consiglio toscano Eugenio Giani e la coordinatrice del Centro regionale della medicina di genere Anna Maria Celesti

 

6 febbraio 2017

 

Firenze – Le mutilazioni genitali femminili sono pratiche, in Italia illegali, che vanno dall'incisione all'asportazione, parziale o totale, dei genitali femminili esterni. Oltre 200 milioni sono le donne e le ragazze che, nel mondo, convivono con le conseguenze di queste mutilazioni e circa 3 milioni le bambine a rischio ogni anno. In Italia, secondo dati recenti, sono quasi 60 mila le donne che hanno subito una mutilazione genitale. L'infibulazione resta una delle pratiche più diffuse. Nel pomeriggio di oggi, lunedì 6 febbraio, la commissione regionale Pari opportunità ha svolto una seduta straordinaria per celebrare la giornata mondiale contro le mutilazioni genitali femminili. "Sono importanti giornate come questa perché servono a non abbassare il livello di attenzione", ha detto il presidente del Consiglio regionale, Eugenio Giani, portando i saluti dell'Assemblea toscana. "La lotta alle mutilazioni femminili rientra nella battaglia culturale e civile tesa all'affermazione dei diritti delle donne". Ad aprire la seduta è stata la presidente della commissione Pari opportunità, Rosanna Pugnalini, presente assieme alle vicepresidenti Caterina Corallo e Lara Baldacci. Dopo la prolusione della presidente Pugnalini, la coordinatrice del Centro regionale della salute e della medicina di genere, Anna Maria Celesti, ha approfondito il tema all'ordine del giorno. "Nostro scopo è sensibilizzare sull'argomento ma anche capire come il sistema di accoglienza, sanitario e sociale della Toscana può soddisfare le esigenze di queste donne", ha detto la Pugnalini. "Essendo questa una pratica particolare ed essendo fuorilegge in molti Paesi, è difficile dire se e quanto il fenomeno è davvero in crescita o se oggi, semplicemente, se ne ha solo una maggiore conoscenza perché se ne parla di più e si denunciano più casi. Certamente il fenomeno gravissimo ed è una violenza che viene fatta alle donne. Non sono purtroppo immuni i Paesi in cui la pratica è fuorilegge". La Celesti, medico ginecologo ed oggi coordinatrice del Centro toscano della medicina di genere, è stata anche consigliere regionale. Ed è proprio dal ricordo di un atto del Consiglio regionale di quindici anni fa che è partita nel suo intervento: "Nel 2002 approvammo una mozione con cui si chiedeva alla Giunta di farsi carico del problema. Trovammo l'appoggio e incontrammo la sensibilità anche dei colleghi uomini. Oggi occorre rilanciare la sfida in questo senso. Bisogna superare le barriere culturali e trovare le strade che portano al superamento di questa violenza perpretata ai danni delle donne". E ancora: "Certamente le mutilazioni sono di vario tipo e gravità, almeno quattro, ma sempre violenza è ed è dalla consapevolezza che bisogna mettere fine a pratiche violente che occorre dar vita a nuove azioni di contrasto". All'appuntamento promosso dalla commissione Pari opportunità sono stati presenti, tra il pubblico, anche il consigliere Giovanni Donzelli dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio toscano e le consigliere regionali Alessandra Nardini e Serena Spinelli. (mc)

Responsabilità di contenuti, immagini e aggiornamenti a cura dell'Ufficio Stampa del Consiglio regionale della Toscana