Siamo liberi? Resistenza e Liberazione nella Valle dell’Arno racconti e memorie generazionali
presentazione del libro di Giorgio Sacchetti, Stefano Beccastrini, Arlo Bigazzi, Giuseppe Giachi, Enzo Brogi, Marco Noferi, Giampiero Bigazzi, Giorgio Torricelli, Sergio Traquandi, Martina Giardi
giovedì 26 giugno 2025, ore 16
Sala Gonfalone, Palazzo del Pegaso, via Cavour 4, Firenze
programma
abstract
Una profonda presentazione della cantautrice Letizia Fuochi; lo storico Giorgio Sacchetti racconta i lasciti dell’antifascismo; lo scrittore Stefano Beccastrini racconta la storia di due giovani eroi; il musicista Arlo Bigazzi fra ricordi familiari e storie partigiane; lo scrittore Giuseppe Giachi affronta una vicenda dalla parte di chi aderì alla RSI; il giornalista Enzo Brogi immagina un commovente incontro; il filosofo Marco Noferi racconta la storia di un partigiano; il musicista Giampiero Bigazzi presenta un mosaico di testimonianze; la poesia di Giorgio Torricelli sulla strage di San Pancrazio; "l'ascolto” per immagini dell’artista Sergio Traquandi; gli avvenimenti dell’estate del ’44 raccontati dalla giornalista Martina Giardi; il fiore del partigiano della fotografa Silvia Maglione.
L’idea di questo libro a più voci nasce nell’occasione dell’ottantesimo anniversario della Liberazione del Valdarno Superiore (1944) e dell’Italia (1945).
Il 1944, in particolare, è un anno importante per la nostra terra, non solo perché durante l’estate di quell’anno il “passaggio del fronte” portò al ritiro delle truppe naziste verso nord, fino alla liberazione di Firenze e poi oltre la Linea Gotica, ma anche perché in quei lunghi mesi si consolidò la presenza militare delle brigate partigiane, sui monti del Chianti e sul Pratomagno e soprattutto perché la sconfitta dell’esercito tedesco portò, fra giugno e luglio, a terribili stragi: Castelnuovo dei Sabbioni, Meleto e negli altri borghi cavrigliesi, Civitella, Cornia e San Pancrazio, ma anche nei comuni di Bucine, Figline Valdarno e Loro Ciuffenna. Queste vicende coinvolsero l’intera popolazione valdarnese. Molte sono le storie che videro protagonisti partigiani e civili, soldati dopo l’8 settembre, operai delle miniere e della ferriera, cittadini sfollati.
I profili degli autori e il loro stile narrativo sono diversi, ma è un gruppo unito da frequentazioni comuni, molte condivisioni culturali e di impegno e, soprattutto, da una lunga amicizia. Hanno vissuto insieme proprio il periodo in cui la memoria era rappresentata dalla testimonianza diretta di chi, anche senza volerlo, ne era stato attore.
Il progetto del libro ha previsto la scrittura inedita di brani che raccontano ricordi e storie legate alla comunità valdarnese, mantenendo sullo sfondo lo scorrere della Storia. Una narrazione che parla della vita delle persone in quel frangente decisivo, non solo per i paesi bagnati dall’Arno, ma anche per l’Italia e per il mondo. Racconti e memorie che possono inquadrare la vita in quei mesi: dall’angolatura delle popolazioni finalmente uscite dalla guerra e dalla prospettiva dei combattenti, ma - volendo - anche dal punto di vista di chi, per fortuna, perse. "Piccole indispensabili tessere con cui relazionarci”, come scrive Letizia Fuochi nella prefazione, trasmesse da persone appartenenti alla generazione successiva a quella che visse direttamente quegli eventi. E quindi, in taluni casi, poste al confine fra memoria familiare e condivisa, comunicazione orale, immaginazione: il primo anello di congiunzione di quella memoria tormentata, un primo passaggio di testimone dei lasciti resistenziali
L’accesso sarà consentito, previa esibizione di valido documento di identità, nei limiti dei posti previsti ai sensi della normativa in materia di sicurezza.