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Comunicati stampa gruppi politici

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Nuovo Centrodestra - 27 marzo 2015

 
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PIANO DEL PAESAGGIO - Magnolfi (NCD): “Per noi PIT significa Pasticcio Inestricabile Toscano”

 «Pasticcio Inestricabile Toscano». È racchiuso in questa interpretazione dell’acronimo PIT, il giudizio politico che il Gruppo regionale NCD, attraverso l’intervento del suo Presidente Alberto Magnolfi esprime sul Piano paesaggistico.
 
            «Un piano che - ha sottolineato il Capogruppo - giunge all’attenzione del Consiglio regionale nell’ultima seduta utile della legislatura, dopo un iter travagliato e confuso. Se siamo qui a discutere il maxi-emendamento della Giunta, di per sé secondo noi inammissibile per come è formulato, è solo grazie ad una sorta di finzione giuridica, ad un compromesso che anche noi abbiamo accettato, per evitare alla Toscana una figuraccia di proporzioni cosmiche.
                       
            Resta il fatto che  il piano oggi in discussione è stato sostanzialmente riscritto in molte parti rilevanti, il che dovrebbe imporre una nuova adozione, come chiarito dalla più autorevole giurisprudenza. Anche in questo caso la Toscana si espone ad una produzione legislativa destinata ad essere contestata ed impugnata, con gravissimi strascichi, incertezze e precarietà.
                       
            Questo perché all’interno del piano convivono fin dall’inizio due visioni culturali e politiche tra loro inconciliabili, quella dell’Assessore Marson e di gran parte del Gruppo del PD. Il Presidente Rossi, da buon comunista-democratico, come lui si definisce, anziché costruire una sintesi trasparente e partecipata ha seguito un tatticismo incomprensibile ed utilitaristico del giorno per giorno con il risultato di soluzioni in molti casi oscure, contraddittorie e difficilmente applicabili.
                       
            È questo il fallimento della regia politica del piano. Ed è il fallimento di una politica furbesca e di puro movimento, sganciato dalla qualità dei risultati.
                       
            Per fortuna non ci sono solo ombre in questa vicenda;: abbiamo apprezzato la mole del lavoro e la qualità della documentazione conoscitiva prodotta. Anche nel dibattito politico sono riecheggiati accenti, come quelli del collega Pellegrinotti, che hanno invocato una politica diversa, capace di ascoltare e rispondere ai bisogni della gente semplice e di emozionare ed emozionarsi ancora, per un problema che si risolve e per i segni di un’identità da salvare.
                       
            Spero che siano in tanti da tutti gli schieramenti anche contrapposti, ma presto, a ripartire da questa concezione della politica per dare una speranza e un futuro alla Toscana e all’Italia.» - ha concluso Alberto Magnolfi.
 

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