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Nuovo Centrodestra - 25 marzo 2015

 
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Piano del paesaggio, Agresti (Ncd): «La madre di tutte le pianificazioni rimane un atto controverso. Abbiamo il dovere di valutare il maxiemendamento e dibattere fino in fondo»

Sintesi dell’intervento in aula del Vicepresidente Commissione Ambiente Andrea Agresti (Nuovo Centrodestra)

«Mentre ritengo di dover ancora valutare quello che è l’emendamento consegnatoci poco fa, intendo comunque associarmi rispetto alla particolarità della discussione che c’è stata in commissione sotto il profilo della collaborazione su atti importanti che riguardano uno strumento sentito, contestato e comunque ‘vissuto’ dai toscani e dalla Toscana. Credo che il tipo lavoro che abbiamo fatto in commissione dovrebbe essere d’esempio, e ci fa onore perché – magari forse anche sbagliando – ma ce l’abbiamo messa tutta e in buona fede, consapevoli dei nostri limiti e soprattutto nell’interesse di un piano che doveva uscire da quella commissione il più condiviso possibile».
«Fin qui la parte istituzionale del nostro intervento. Politicamente, questo piano è fortemente controverso rispetto a come era nato e alle sue intenzioni dichiarate, e oggi esce ridimensionato rispetto alla sua adozione. Le oltre 600 osservazioni sono tante, tantissime per un piano di così grande scala. Per di più, in gran parte questa valanga di osservazioni è giunta dagli enti locali».
«Allora, presidente Rossi, questo sbandierare il principio della partecipazione lei per sé non se lo è imposto, al momento in cui andiamo a produrre un atto che è la madre di tutte le pianificazioni. Quella partecipazione tanto dichiarata doveva trovare spazio, qui dentro. E invece quello spazio è venuto meno. E meno male che ci sono state le osservazioni, e meno male che in commissione c’è stato un certo tipo di lavoro, e meno male che il piano uscito dalla commissione non è lo stesso che vi era entrato. Il maxiemendamento lo valuteremo, ma il Consiglio ha il dovere e il diritto di portare fino in fondo la discussione su questo piano arrivato lungo, o anzi fuori pista, non per colpa nostra. Per un anno e mezzo non si sa, come giunta, cosa avete fatto». (mo.no)

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