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Nuovo Centrodestra - 18 marzo 2015

 
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PIANO DEL PAESAGGIO - Agresti (NCD): «Siamo al nulla di fatto. Le divisioni interne al PD continuano a penalizzare la Toscana»

            «Se le frasi attribuite da autorevoli organi di stampa al Ministro Franceschini saranno confermate: “Conosco e rispetto la sovranità del consiglio regionale toscano ma perché il piano abbia anche la firma del Ministero bisogna avere la certezza che il testo finale rispetti pienamente le norme del codice dei beni culturali”, non vi saranno i tempi materiali per approvare, entro la legislatura, il Piano del Paesaggio, con l’assurdità -nessuno deve dimenticarlo- che le norme di salvaguardia entrate in vigore con l’adozione del Piano, continueranno ad avere efficacia penalizzando ulteriormente il tessuto economico toscano».
 
            A dichiararlo è il Vicepresidente della Commissione “Ambiente e Territorio” del Consiglio regionale e Consigliere NCD Andrea Agresti che argomenta: «Il piano uscito dalla Commissione è assolutamente diverso dal Piano Paesaggistico adottato dal Consiglio regionale nella primavera 2014. Piano che aveva avuto l’imprimatur del Ministero.
            Quindi delle due l’una: o il Presidente della Commissione Venturi verrà smentito dai fatti e il PD, rinnegando un lavoro di mesi, tornerà al piano adottato, oppure Rossi dovrà rimangiarsi l’impegno di approvare il nuovo Piano (perché di un nuovo Piano, si tratta) entro la legislatura, semplicemente perché i tempi tecnici per la verifica richiesta, coerentemente, dal Ministro Franceschini non ci sono.»
 
            Con ciò, dopo aver mandato al macero il Piano Paesaggistico targato Conti, la Toscana rischia un secondo flop con il Piano Marson. In dieci anni, la Regione non è stata in grado di dotarsi di uno strumento fondamentale per un governo del territorio equilibrato e realmente sostenibile. Tutto ciò a causa delle divisioni culturali e di interesse interne al PD.» - ha concluso Andrea Agresti.
 
                                  
  

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