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Nuovo Centrodestra - 11 marzo 2015

 
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Terme di Montecatini, Benedetti (Ncd): «Dopo anni di non-gestione ora l’unica strategia è la fuga dalle responsabilità. Anche noi da sempre per la privatizzazione siamo preoccupati»

Sintesi dell’intervento del Consigliere regionale Nuovo Centrodestra Roberto Benedetti (Vicepresidente Consiglio regionale)

«La situazione che si profila sulle Terme di Montecatini mi lascia molto preoccupato e per vari motivi. Il primo è l’assenza di liquidità di cassa. Mancano i soldi, e non ci sono certezze su quanti ne servano per completare i lavori alle Leopoldine fermi ormai da troppi anni. Oltre a ciò, non si vede l’arrivo a una riformulazione dei contratti per i mutui, mentre – nel frattempo – la gestione subisce una perdita annuale attorno ai due milioni di euro. Ma preoccupa anche dell’altro: noi che siamo storicamente sostenitori della privatizzazione delle Terme, siamo però desolati che la sola chiarezza esistente sia nell’intenzione dichiarata dalla Regione di uscire dalla gestione. E’ una fuga dalle responsabilità, il cui peso il Comune in parte condivide, a cui si abbina un piano di rilancio della promozione di cui non può non colpire la fantasiosità. Qui dobbiamo prendere coscienza del fatto che il prodotto termale attuale non è più adatto ad essere collocato sul mercato così com’è, e in questo senso non è accettabile lo scaricabarile tra amministrazione comunale e Regione Toscana che hanno entrambe delle responsabilità, avendo sempre contraddetto o svalorizzato la naturale vocazione delle Terme di Montecatini che certo non è quella del cronicario».
«Siamo preoccupati per chi vive in quella terra e in quel territorio, per tutte le attività connesse e che vivono delle terme o del loro indotto. Le riconosco, assessore, il coraggio di aver scoperchiato la pentola dopo momenti anche di narcosi forzata. A mio avviso, e lo penso fin dalla scorsa legislatura, il problema è forse irrisolvibile nella sua contraddittorietà, ma se esiste una via d’uscita e di rilancio di un progetto termale per la città di Montecatini allora esso non può che risiedere nella privatizzazione delle Terme. Per un motivo semplice: i privati, se i conti non tornano, l’attività la chiudono. Noi, è evidente, non siamo in condizione di gestire un sistema in perdita. Se non c’è profitto, non si crea lavoro e continuando a perdere tempo si finisce per danneggiare quel territorio a cui io tengo e tengo molto».

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