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Forza Italia - 28 marzo 2015

 
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Sanità, le geometrie del potere dalle carte dell’inchiesta ‘cuore d’oro’; Mugnai (Fi): «Smascherato un sistema-salute governato su logiche politiche»

Il Vicepresidente della Comm. sanità all’attacco: «Lo denunciamo da sempre, e la riforma in ponte peggiorerà le cose»

«Intrisa di logiche politiche, mossa da guerre tra potentati, gestita secondo dinamiche extrasanitarie»: questo lo stato della sanità toscana che, secondo il Vicepresidente della Commissione sanità del Consiglio regionale Stefano Mugnai (FI), emerge dalle intercettazioni contenute nelle carte dell’inchiesta fiorentina ‘Cuore d’oro’ sulla corruzione nelle cardiologie, in parte pubblicate quest’oggi dall’edizione locale de La Repubblica. «I dialoghi tra Massimo Margheri che puntava a rientrare in Toscana e i suoi interlocutori – riassume Mugnai – restituiscono un quadro in cui per ottenere un primariato bisogna non tanto o non solo essere qualificati, ma schierare le proprie pedine in una partita che di sanitario ha poco. Così, nelle intercettazioni sfilano l’attuale vicepresidente della giunta regionale Stefania Saccardi, l’ex preside della facoltà di medicina Gensini, la direttrice generale di Careggi Calamai e la curia fiorentina, persino. Per non dire delle affermazioni sul concorso tagliato su misura. Ciascuno collocato entro una posizione specifica nelle geometrie del potere sanitario, tutti tasselli di un meccanismo portatori di aspirazioni individuali da coronare attraverso adiacenze relazionali con questo o quel potentato».
Mugnai è colpito ma non sorpreso: «Leggere questi scampoli di conversazioni telefoniche fa accapponare la pelle – ammette – anche a chi come me da anni è consapevole di questo sistema e tenta con tutte le forze di smascherarlo. Sulla rilevanza giudiziaria di ciò si pronunceranno le autorità competenti. Resta l’amarezza per un sistema sanitario regionale modellato, costruito e gestito secondo logiche politiche, con ingerenze sostanziali su questioni squisitamente attinenti il servizio sanitario in senso stretto come nel caso della scelta di un primario finito oggi sui giornali».
«Il peggio – osserva il Vicepresidente della Commissione sanità – è che la riforma della sanità regionale imbastita dal governatore Rossi punta a rafforzare questo tipo di modello accentrando nelle mani della presidenza una quota ancora maggiore di potere di scelta delle persone da inserire nei posti-chiave, secondo una gerarchizzazione delle competenze inevitabilmente destinata a sottrarre spazi di manovra a colui o colei che ricoprirà il ruolo politico di assessore alla sanità. Politicamente, una siffatta gestione del sistema-salute che impatta sulla carne viva del tessuto sociale è riprovevole».

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