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Gruppo consiliare Rifondazione Comunista-Comunisti Italiani - 4 febbraio 2015

 
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Fusione aeroporti. Sgherri (PRC in Regione): "finanziamenti incerti, aleatorietà del master plan, cannibalizzazione di Pisa: non ci sono le condizioni per approvare la fusione a scatola chiusa. La Regione ha 30 giorni di tempo, li usi per approfondire e chiarire”

Fusione aeroporti. “Da mesi denunciamo il silenzio della Giunta in merito alla scelta tassativa di Enac e di ADF di una nuova pista di 2400 metri. Cosa farà la Regionesi adeguerà a Renzi e a Corporacion America o farà valere le sue ragioni. Cosa farà la Regionesui due ricorsi presentati da Enac e dall’Università di Firenze?
Silenzio assoluto. Nella scorsa seduta del Consiglio Regionale all’ordine del giorno l’ennesima nostra  interrogazione su questo argomento rimasta senza risposta per assenza degli assessori.
Forse  si aspetta,  si chiedeva nell’interrogazione, che il Consiglio Regionale decada  per potere approvare la variante in Giunta, adeguandosi così ai voleri di Corporacion America senza rimetterci la faccia ?
Oggi apprendiamo che la Giuntaha approvato una delibera con le modifiche allo statuto delle società aeroportuali funzionale alla fusione delle due società stesse. I presupposti per  tale fusione non ci sono! Che il Consiglio usi i 30 giorni a sua disposizione per fare gli approfondimenti  necessari, prima di esprimere il suo parere. Così Monica Sgherri – esponente di Rifondazione Comunista e capogruppo in Consiglio Regionale
L’advisor – come riporta la stampa - è ufficialmente favorevole ma a condizioni molto stringenti visto che sottolinea in maniera puntuale che la fusione è la migliore soluzione a condizione che il Governo garantisca addirittura 150 milioni sui 336 milioni previsti. Senza detta garanzia il piano di rilancio previsto dal master plan è del tutto aleatorio. Questo a mio avviso – prosegue Sgherri - inficia un progetto di fusione rispettoso della realtà di Pisa e di Firenze  Diversi sono gli aspetti che non tornano.
Per primo, voglio sottolineare come a distanza di poco più di un anno i costi siano triplicati, e non finirà qui visto che progetto definitivo non è approvato ne tanto meno sono aperti i cantieri. Ci sono già tutti i presupposti per dire che  siamo di nuovo di fronte a una grande opera dall’aumento senza fine dei costi e come  tutte le grandi opere, senza una cornice certa, i tanti altri casi ci dicono che si crea il terreno fertile per la crescita del malaffare. 
E ancora   chiediamo: ma dove sono finite le condizioni poste dalla Regione per l’approvazione della variante, quando asseriva tassativamente che la pista doveva essere realizzata in totale autofinanziamento della società ? Come riportava la stampa al momento della sua adozione Rossi dichiarava “ci metto la faccia”, cosa intende fare oggi?
Terzo : è vero che il Presidente del Consiglio Renzi ha promesso un finanziamento, ma è del tutto insufficiente alla bisogna visto che si trattava di 50 milioni e per di più legati alla condizione che l’aeroporto fosse praticabile nel 2017 per il  G8. Questa data non è più credibile considerato che a febbraio 2015 né progetto esecutivo né soldi esistono, e dunque  l’avvio dei lavori è ancora ben lontano, tanto più che saranno necessarie opere imponenti e di particolare complessità come lo spostamento del Fosso Reale.
Noi temiamo che questa volontà pervicace della fusione mascheri la scelta di cannibalizzare l’aeroporto di Pisa ridotto a portafoglio pieno da cui attingere in caso di finanziamenti pubblici inferiori alla bisogna o assenti. Ovviamente in nome alla provvisorietà del prestito e del rinvio temporaneo del rispetto del piano industriale del Galilei (e in Italia non vi è nulla di più duraturo degli interventi temporanei).
Ultimo punto – conclude Sgherri - che nessuno pensi che si possa credere alla favola della sicurezza della pista. La sicurezza non è determinata dalla lunghezza della pista, la lunghezza determina il tipo di aeromobili che possono atterrare e decollare e a quale carico. Tutte questioni di cui il Consiglio Regionale era a perfetta conoscenza quando ha preso la decisione  di una pista di 2.000 metri, ritenuta unica soluzione per la realizzazione del Parco della Piana, per la convivenza con l’Università, per l’impatto delle rotte su Prato, Campi e Sesto. La differenza di lunghezza della pista è in realtà questione meramente commerciale (gli airbus di ultima generazione possono atterrare e decollare a carico pieno con pista a 2.400 m.) e soprattutto possono arrivare anche aerei intercontinentali o comunque aerei che prima atterravano su Pisa.  Nell’Ottobre 2013 Rossi diceva a Riggio “La nuova pista sarà di 2000 metrie senza pista di rullaggio o non sara.”  Se Rossi ha cambiato idea per piacere che lo venga a dire a quel Consiglio ancora insediato al quale con tanta insistenza e anche tante promesse (..a casa tutti se non si adottava….) ha chiesto di adottare e approvare la variante in questione!
 
  

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